Torres-Pavia – Sabato e Biasi, ex Cagliari al “Vanni Sanna”: “I rossoblù non ci preoccupano, Sardegna ricordo splendido”

Rocco Sabato con Gigi Riva: una serata storica per il Cagliari

Rocco Sabato con Gigi Riva: una serata storica per il Cagliari

Due stagioni e mezzo in due, 29 presenze per il primo, neanche una per il secondo. Si riassume così l’avventura di Rocco Sabato e Dario Biasi in quella Sardegna dove domenica torneranno per far visita alla Torres, con la maglia del Pavia, e proseguire la caccia alla promozione in Serie B. Il terzino sinistro e il difensore centrale militarono nel Cagliari rispettivamente nel biennio 2003-2005 (promozione in A e salvezza in carrozza con Zola timoniere in campo) e nei primi sei mesi della stagione 2010-2011, quella targata Bisoli. Da luglio 2014 fanno parte del rinnovato Pavia, dopo un più o meno lungo peregrinare lungo lo Stivale.

Dario Biasi, al Cagliari per 6 mesi nel 2010

Dario Biasi, al Cagliari per 6 mesi nel 2010

“Arriviamo a Sassari con la voglia di fare un’ottima partita - esordisce Biasi – la Torres è una buona squadra ben allenata da un ottimo tecnico come Bucchi, che conosco per averci giocato insieme. Noi abbiamo bisogno di punti per rimanere in alto, la Torres non può permettersi di sbagliare, siamo pronti per quella che ci aspettiamo essere una battaglia”. All’andata la Torres di Costantino sorprese il Pavia a domicilio, fornendo una delle migliori prove esterne della stagione. “Non penso che la gara d’andata ci condizionerà – continua Biasi – noi soffrimmo per il primo quarto d’ora, poi facemmo la partita senza concretizzare dopo aver pareggiato. La Torres ha cambiato nel frattempo due allenatori ed è molto mutata negli interpreti, non sarà facile”.

 

 

Tanto equilibrio in vetta, non mancano i passaggi a vuoto o i rallentamenti a turno, che tipo di volata per la Serie B ne verrà fuori? “E’ un campionato dove nulla è scontato – risponde Sabato – lo dimostrano le ultime giornate. Domenica servirà rispetto per la Torres ma consapevolezza di dover raggiungere un obiettivo importante”. E’ un Pavia già pronto per la cadetteria o, in caso di salto in avanti, servirebbe un grande restyling? “Ci sono tutti i presupposti per ottenere la promozione – continua il lucano – è una società nuova e preparata, credo che una Serie B da preparare sia l’ultimo dei problemi”.

Nelle ultime settimane Bucchi ha cambiato spesso volto alla sua squadra, lasciando fuori anche giocatori importanti come Maiorino e Baraye. Quanto ha influito nel lavoro quotidiano del Pavia? “Sinceramente molto poco – dice Sabato – guardiamo l’avversario perché è giusto farlo, ma non pensiamo troppo ad adeguarci. Lavoriamo su di noi e non cambieremo identità”.

Sia Biasi sia Sabato hanno all’attivo poche apparizioni con il Cagliari, ma il secondo è ricordato per essere stato l’ultimo numero 11 prima del ritiro della maglia appartenuta a Gigi Riva. “Ricordo Cagliari come un’esperienza molto positiva, partecipai alla promozione in Serie A e poi esordii nella massima serie. Vado orgoglioso di aver conosciuto Gigi Riva, un personaggio di uno spessore davvero elevato, e porterò sempre nel cuore e negli occhi quella serata al Sant’Elia in cui gli consegnai la maglia col suo numero”. Sabato ha giocato con Conti e Zola, sotto la guida di Reja, tre nomi non banali anche nell’attualità. “Mi dispiace vedere il Cagliari in difficoltà – risponde il terzino – E’ cambiato tanto rispetto a quando ero lì, mi è dispiaciuto molto per l’esonero di Zola, purtroppo non è riuscito a dare al Cagliari l’aiuto che riuscì a fornire nei suoi ultimi due anni da calciatore”.

Il centrale difensivo di Isola della Scala, quasi una meteora a Cagliari, sperava di giocare di più. “Non è stata un’esperienza esaltante – conclude Biasi – davanti avevo gente come Astori e Canini e non era facile emergere. Mi porto dietro tanti bei ricordi extra-calcistici, un’avventura importante per crescere, capita di giocare poco durante una carriera”. Sia a Verona sia a Cagliari, Biasi giocò con Cossu. “Andrea nei nostri anni veronesi giocava esterno alto nel tridente, penso possa dare ancora tanto, in virtù del legame con la piazza e i tifosi, sia giocando da ala sia da trequartista come faceva quando ero con lui in rossoblù”.

Fabio Frongia

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