Torres, Masotti ai saluti: questione di dignità

Altro addio in casa Torres: lascia il preparatore atletico

Alessandro Masotti (foto: Diario Sportivo)

Alessandro Masotti (foto: Diario Sportivo)

Continua la pazza estate della Torres. Tra addii, ritorni, promesse, silenzi e tensioni. In questi giorni tiene banco la separazione tra la squadra e il preparatore atletico, Alessandro Masotti. In un’intervista apparsa oggi su La Nuova Sardegna, l’ex preparatore atletico non nasconde l’amarezza.

«Ho capito che non ci sono le condizioni per poter fare il proprio lavoro e ho la dignità per dire basta prima che sia troppo tardi. Quando Bacci mi ha chiesto di dargli una mano ho accettato con entusiamo ma è bastato poco per capire che c’erano troppi paletti per poter andare avanti con serenità». Tra i motivi che lo hanno costretto a lasciare alcune accuse sulla base di infortuni occorsi ad alcuni giocatori, fisiologici ad inizio preparazione e, secondo il preparatore, non imputabili a lui. Masotti, sassarese e torresino era entusiasta ma da subito ha notato la scarsa collaborazione della società: «Mi ha messo a disposizione quattro birilli e nulla di più. Ho capito subito che non c’erano le condizioni per lavorare e non l’ho nascosto. Forse la mia colpa è quella di non aver piegato la testa e ubbidito agli ordini del “patron”».




Tra l’imbarazzo di Bacci e i giocatori che provavano a convincerlo a restare, Masotti ha deciso di non accettare i comportamenti poco chiari della società guidata da Piraino. «È arrivato a propormi di aspettare a dicembre per avere il contratto. Secondo lui avrei dovuto fare il preparatore senza poter scendere in campo e sedermi in panchina. E avrei anche dovuto stare zitto». Non nasconde le perplessità sulla squadra (“farà fatica”) in attesa di rinforzi. «La dignità non ha prezzo – chiosa -, e io voglio continuare a girare a testa alta».

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