Arras saluta il Cagliari: “Ho dato tutto, amo il rossoblù più di me stesso”

L’accorato saluto del giovane bomber di Berchidda al rossoblù

Davide Arras, attaccante della Primavera del Cagliari

Davide Arras, attaccante della Primavera del Cagliari

Ultima partita stagionale, sabato a Crotone, e momento di addii in casa Cagliari, per quanto concerne la Primavera rossoblù, guidata da Max Canzi. E’ stata un’annata difficile, tra sconfitte in grande quantità, nervosismi, polemiche e pochi sussulti, soprattutto in confronto alla precedente annata positiva oltre ogni più rosea previsione. A salutare è anche quel Davide Arras che arrivò nel 2015 dalla Juventus, con un importante investimento della società sarda e tre anni di contratto. Per lui c’è l’Olbia, come da passaggio formale vidimato a gennaio, ma il futuro potrebbe riservare anche soluzioni differenti. Si vedrà, intanto l’attaccante di Berchidda (classe 1998) ha affidato alla sua pagina Facebook un accorato messaggio di commiato dal rossoblù, dove esprime le sensazioni di due anni vissuti ad Asseminello, tra rimpianti, ricordi dolci e altri meno.




“Ricordo ancora come se fosse ieri – scrive Arras su Facebook – ricordo quando a quattordici anni salutai la mia famiglia e i miei amici, salutai casa e la mia amata Sardegna. Andai a vivere a Vicenza dove trovai tanto affetto e amore. Poco dopo mi ritrovai nel freddo di Torino dove ci fu la mentalità vincente della Juve e una grande crescita. Dopo due anni tornai a casa, tornai nella mia amata terra. Tutto molto travagliato ma alla fine soddisfacente. Ricordo ancora quel momento, quel mio sorriso, quella mia spensieratezza così grande, la felicità mai avuta entrando per la prima volta nel centro sportivo del Cagliari. Era un sogno di quelli, puri di quelli che ti nascevano dal cuore. Avevo bisogno di rivincite, le sudai e alla fine le ebbi. Gol, playoff, convocazioni con la prima squadra furono emozioni indescrivibili, vestendo questa maglia, così magica per chi la ama come me. Ma ci furono anche momenti difficili e di sconforto, dove l’unica soluzione possibile pareva mollare, ma non fu mai così. Ora mi trovo qua invece a pensare a quest’ultimo anno, così ricco di difficoltà e così tanto stancante… Un anno difficile che, nonostante tutto, mi ha fatto crescere a dismisura, e tutto questo grazie alla mia squadra, allo staff e al Cagliari. Mi vengono i brividi e lo ammetto, anche qualche lacrima. Un nodo in gola blocca il respiro, poi però nuovamente i polmoni si gonfiano, e tutto torna regolare. Questo accade quando sai che stai per lasciare qualcosa che ami più di te stesso, qualcosa di enorme valore. Questo è quello che per me è stato il Cagliari, e lo sarà! Ancora qualche allenamento con il sole appiccicoso in quel di Assemini e poi sarà nuovamente futuro. Sono consapevole, orgoglioso, a tratti presuntuoso di sapere che ho dato il massimo per il Cagliari, ogni allenamento anche quello meno importante ho sudato per questi colori, li ho difesi, li ho amati ogni volta che ho potuto! Andrò via con l’unico rimpianto di non aver potuto avere l’occasione di esordire con i grandi ma con la consapevolezza e la sicurezza di non aver rimorsi. Grazie Cagliari”.




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