È derby di Gallura, ma quanta Sardegna!

Sabato alle 20.30 riflettori puntati sul “Nespoli” per l’atto secondo: tanti gli spunti (tecnici e non) in salsa sarda!

Mattia Muroni (Olbia) e Giancarlo Lisai (Arzachena) durante il derby del 29 ottobre 2017

Mattia Muroni (Olbia) e Giancarlo Lisai (Arzachena) durante il derby del 29 ottobre 2017

Due squadre cui manca l’ultimo passo per alzare le braccia dal manubrio, sostanzialmente una formalità dopo una stagione vissuta sempre da protagonisti nella prima metà della classifica. Olbia e Arzachena assaporano l’avvicinamento al derby con la più grande serenità, anche se quando ci sono questi appuntamenti il brusio dell’attesa e il peso del risultato esula dalla classifica. Sabato sarà grande sfida, atto secondo, con i Bianchi vogliosi di tornare alla vittoria e soprattutto vendicare il fortissimo schiaffo dell’andata, mentre gli Smeraldini sognano quella che sarebbe di fatto la dolcissima ciliegina su una torta già da alta cucina.

Storchen Brau, partner ufficiale di SardegnaSport.com

Storchen Brau, partner ufficiale de “Il Derby di Gallura” – SardegnaSport.com

Il derby di Gallura Olbia-Arzachena è la versione 2.0 dei confronti calcistici che fino a qualche anno vedevano protagoniste altre realtà oggi scivolate in basso. Prima la Serie D, poi la Serie C, hanno visto queste due realtà diventare qualcosa più di mere cortigiane del Cagliari nella piramide del calcio sardo. Lo hanno fatto con filosofie diverse: l’Olbia dei giovani che guarda lontano e l’Arzachena dei navigati bucanieri, esperti ma alle prime (o quasi) armi tra i pro. E’ soprattutto una festa del calcio sardo, con l’isola pallonara (e non solo) che sabato notte alle 20.30 guarderà al “Bruno Nespoli” per godersi i molteplici spunti offerti. C’è l’amarcord, ci sono incroci, ritorni e ricorsi storici, ci sono sfide tra alcuni dei migliori interpreti dell’intero campionato. Tutto, rigorosamente, in salsa sarda.

Si parte dal confronto tra i due decani della panchina: Bernardo Mereu e Mauro Giorico. Uomini forti, che si stimano, talvolta burberi, sempre pacati e disponibili, soprattutto vincenti. Le salvezze di Olbia e Arzachena, unite ai successi della scorsa annata, portano la loro firma. Pragmatici nel loro modo di intendere il calcio, sarà l’ennesimo “spareggio” tra di loro, e chi li conosce bene sa che l’ultima cosa che vorrebbero è la sconfitta in questa partita.

Enrica Mazzei, partner ufficiale di SardegnaSport.com

Smeralda Properties, partner ufficiale de “Il Derby di Gallura” -SardegnaSport.com

Scendendo in campo, troviamo due portieri sardi che hanno trainato il gruppo: Simone Aresti, chioccia e fattore positivo reale per la classifica dell’Olbia, Marco Ruzittu, ripartito dal basso e autore di miracoli a ripetizione. La difesa dell’Olbia si è confermata granitica, imperniata su capitan Pisano e la saggezza del giovane-vecchio Dametto, accanto ai continentali in organico. Quella dell’Arzachena ha sofferto un po’ di più, semplicistico (ma è un dato di fatto) rilevare giocosamente come tra i titolari non ci siano sardi, con Peana e Baldanzeddu inseriti a intermittenza.

E poi i centrocampo e gli attacchi, dove i sardi Pennington, Muroni e Feola danno fosforo e qualità ad un’Olbia che con la giovane cerniera mediana ha costruito tanto della sua solidità. A far loro da contraltare ecco la duttilità efficacissima di Nuvoli, mentre qualche difficoltà in più ha avuto Lisai, dopo un buon inizio. Davanti è Andrea Sanna contro Daniele Ragatzu: il primo ha stupito una volta di più, assieme alla pazza Arzachena, il secondo ha inventato calcio ed è diventato alfiere isolato in seguito all’infortunio del sodale Ogunseye.

Un match fatto in Sardegna, insomma, con gli altri ragazzi d’oltremare a fare da portata di accompagnamento e completamento in un menù ricchissimo. Tutto da gustare sotto i riflettori.

Fabio Frongia



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