Torres, Costantino: “Né esaltazione né depressione”. Migliaccio: “Approccio sbagliato per 6-7 undicesimi”

Massimo Costantino, allenatore della Torres

Massimo Costantino, allenatore della Torres

La ripresa degli allenamenti è volta al Monza, per una Torres ferita dal k.o. interno contro l’Alessandria. Troppo forti i Grigi di D’Angelo per una squadra come quella sassarese, non certo una corazzata e per giunta in giornata tutt’altro che di grazia. La pensa così Massimo Costantino, arrivato nel pomeriggio davanti ai giornalisti per la consueta conferenza stampa di inizio settimana.

La prima domanda nella pancia del “Vanni Sanna” è su un’involuzione che contro l’Alessandria è sembrata emergere. “Prima di parlare di miglioramenti abbiamo aspettato undici partite – dice Costantino – sarebbe bene fare lo stesso ora che siamo di fronte ad una prestazione negativa. Abbiamo sbagliato il primo tempo e questo ha condizionato l’andamento del secondo. Poca produzione? Direi più che altro scarsa capacità di realizzazione”, continua il tecnico, che poi precisa: “Abbiamo comunque creato situazioni rilevanti in zona gol, ma l’Alessandria è stata brava a stare vigile e sul pezzo”.

E’ chiaro che “il risultato condiziona l’opinione generale, dei tifosi e della stampa, secondo me nel primo tempo le cose non sono andate bene per via della giornata negativa di alcuni nostri giocatori. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione che non capitava dalla seconda giornata, contro il Como, cioè quella di dover inseguire in casa. Bisogna stare con i piedi per terra quando si vince o le cose vanno bene, e non abbattersi quando si perde”.

“Non abbiamo perso la partita in una determinata zona del campo – dice il mister a proposito dell’andamento del match di sabato – non credo che sulle fasce ci sia stato un predominio decisivo da parte dell’Alessandria, loro sono forti e questo ha coinciso con un momento poco brillante per la Torres”. Non ha convinto Aya Ramzi al posto di Cafiero, che tornava dalla squalifica: “Gioca chi è più in forma”, risponde laconico all’osservazione l’ex allenatore della Vigor Lamezia.

Gli chiediamo dei risultati sorprendenti, con la vittoria del Lumezzane sul Pavia e l’Albinoleffe sull’Alessandria una settimana fa. Possono mettere paura ad una squadra come la Torres che si deve salvare? “Queste cose ci danno consapevolezza dell’equilibrio generale che vige nel torneo – risponde Costantino – ci sono 4-5 squadre costruite per vincere, non ci aspettiamo che scendano di posizione, tutte le altre devono lottare. Noi guardiamo a noi stessi, sapendo di avere mezzi importanti”.

Ci dobbiamo aspettare qualcosa di nuovo a Monza, visti i moduli cambiati ripetutamente in passato? “Ho cambiato solo a Bassano, almeno in modo radicale. Quando abbiamo variato la mediana è stato fatto in maniera minima, non decisiva o rivoluzionaria, dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2 o al doppio trequartista cambia poco. Ho capito chi ho a disposizione e chi è in forma, non sempre noi allenatori possiamo agire a piacimento, le condizioni fisiche e psicologiche dei singoli calciatori influenzano il lavoro”.

Ancora sul Monza: “Non ci giochiamo il campionato al “Brianteo” (dove la Torres ha già perso contro la Giana Erminio ndr), avremo di fronte avversario di livello alto, come sempre proveremo a portare via la partita facendo il nostro”. Sarà squalificato Maiorino: “Certo che è meglio averlo anziché no, ma faremo di necessità virtù e sopperiremo all’assenza di Pasquale”.

Ha parlato anche capitan Vincenzo Migliaccio, uscito malconcio dal match di sabato. “Non credo sia un problema quello di prendere gol su calci piazzati, ne abbiamo subiti 4 in tutto il campionato. Domenica in 6-7 undicesimi hanno sbagliato atteggiamento, è normale fare fatica quando succede questo. Abbiamo comunque un’ottima classifica, non sono preoccupato. Sicuramente contro il Pavia l’approccio fu ottimale, nonostante loro avessero creato molto, domenica in troppi sono stati sotto le proprie possibilità. La mia prestazione non è stata condizionata dall’infortunio, avrei altrimenti chiesto il cambio perché in panchina ci sono elementi all’altezza”.

dall’inviato Mauro Garau

 

Ti potrebbero interessare anche...