Topica e sfortuna non nascondano un Cagliari vuoto: è tempo di miracoli? Intanto, forza Napoli!

Paul-Jose M'Poku, due prove molto negative con Zeman in panchina

Paul-Jose M’Poku, due prove molto negative con Zeman in panchina

La serata milanese restituisce un Cagliari su livelli poco più che “zoliani” , sicuramente inferiori a quelli “zemaniani” toccati per un’ora contro l’Empoli. Il Milan ringrazia i sardi per non aver calcato la mano, come invece era doveroso fare, alla luce della malattia dei rossoneri e del primo quarto d’ora. E invece i rossoblù si sono sciolti dopo l’illusione di poter dominare, né più né meno. Il perché di tutto ciò non lo sa nessuno, nemmeno Zdenek Zeman, che a freddo ammette di non avere la medicina per guarire il Cagliari dalla discontinuità. E però adesso gli isolani hanno davanti una partita in meno, un solco di 5 punti da recuperare all’Atalanta e i soliti mali, le croniche incertezze.

A tratti è parso di vedere il Cagliari passivo che perse in casa contro la Roma (3 vittorie negli ultimi 3 mesi!); la spia della sana follia si è accesa raramente, ad inizio gara, ad inizio ripresa e poco dopo il 2-1 di Mexes. Troppo poco per il bis a San Siro. Se non altro si può sorridere per l’approccio giusto alla gara. E poi? Errori di precisione, mai la prontezza di andare in verticale, fragilità in fase di non possesso e pure la sana sfortuna – traversa di Joao Pedro sull’1-2, un istante prima di vedersi fischiato contro un rigore inesistente – che una volta di più lancia il segnale: è la stagione no, se ce n’è una.

Capuano, Conti e Murru in allenamento

Capuano, Conti e Murru in allenamento

Zeman ha finito per cadere nel pantano della fascia destra difensiva, ma bisogna dire che era davvero difficile evitarlo. Assente Balzano, qualsiasi soluzione avrebbe fatto discutere, anche se la prestazione di Gonzalez ha fatto davvero rabbrividire. A posteriori si può dire che Donsah in quella posizione non dispiace, ma chi avrebbe zittito gli irosi qualora il ghanese fosse stato tolto dalla mediana per sacrificarlo là dietro? Il boemo ha stupito, dopo aver ballato in settimana tra Dessena e Pisano, adattando Gonzalez. Non ha però sconfessato sé stesso, perché anche a Pescara schierava Bocchetti (con Zanon in panca) per avere più licenza di offendere dall’altra parte.

 

 

La notizia, semmai, è la conferma dell’esclusione, da qui in avanti dei cosiddetti senatori. Se sia decisione tutta di Sdengo o anche (e soprattutto?) della società lo diranno i posteri e gli spifferi, ma è un fatto che Rossettini ormai sia fuori dalle rotazioni, assieme a Conti, Cossu e Dessena. Il capitano rimane di nuovo seduto al caldo, il parmense aveva giocato contro l’Empoli per assenza di alternative, il sardo è stata quasi “mossa di disperazione” (cit. ZZ) al posto di un Paul-Jose M’Poku disastroso.

Se una settimana prima Zeman aveva sbagliato i cambi, stavolta lo ha azzeccato, con l’amato Joao Pedro escluso a sorpresa e lanciato con profitto, pur insufficiente. “Ho messo Donsah perché più difensivo”, ha detto il boemo. Sì, avete letto bene…

Di Serie B, purtroppo, è giusto parlare, e chi non lo fa è non solo inguaribile ottimista, ma anche poco onesto intellettualmente. Detto che tutti ci auguriamo un miracolo che porti a sfilare tra le vie del centro – ma sarebbe giusto farlo? -, appare indubbio come la cadetteria sia da considerare ipotesi concreta. Una squadra senza piglio e capacità di lottare non ha speranze, e il Cagliari oggi non presenta i crismi di chi deve salvare la pelle. Quelli che hanno portato il Chievo ad un balzo clamoroso e meritato, frutto di sostanza e pragmatismo. Quelli che hanno tirato fuori dai guai Hellas Verona ed Empoli, lasciando che la faccenda sia roba di Atalanta, Cagliari e Cesena, clamorosamente favorito contro la Roma. E allora, forza Napoli!

Fabio Frongia

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