Torres, orgoglio ma soprattutto chance concrete

 

Il gruppo della Torres (foto: SEF Torres Calcio 1903)

Il gruppo della Torres (foto: SEF Torres Calcio 1903)

E’ una Torres quasi inarrestabile quella che Marco Sanna ha forgiato sin dal suo arrivo, dall’ormai lontano pareggio di Castiadas fino al 6-2 nei confronti di un’Albalonga lontana parente di quella che all’andata mise paura alla zoppicante truppa rossoblù allora di Ferazzoli. La formazione turritana, oggi, domina in lungo e in largo, e quando non ci riesce (vedi Ostia e Trastevere) tira fuori un carattere che è l’ingrediente aggiuntivo rispetto alle precedenti due stagioni di gestione Capitani, capitolo di un libro ancora da sfogliare e che fa gonfiare il petto al sempre tribolante pubblico del Capo di Sopra.

Squadra granitica e che produce un buon calcio, la Torres ha 8 punti dal primo posto della Viterbese (0-0 all’andata in Sardegna, 2-0 gialloblù al ritorno) a 9 giornate dal termine. In attesa del pronunciamento sul ricorso contro i 4 punti di penalizzazione inflitti di recente, in casa sassarese gli spunti per essere ottimisti circa una rimonta clamorosa non mancano. Intanto c’è l’aspetto tecnico, con tutti i fattori che funzionano al meglio per lo scacchiere dell’ex mediano: dalle invenzioni di Demartis alla fame di Scotto, che ha messo da parte ogni turbativa per affiancarsi al leader di Ossi. Musto è un cecchino che già fa parlare di sé, mentre Lisai sembra aver trovato la sua dimensione. Se poi la difesa si fa impermeabile (la doppietta di Corsetti domenica scorsa sa di incidente di percorso) e in mezzo Masala gioca da trentenne con Casini che impara a fare gol, ecco che l’orizzonte torresino diventa simile ad un sorriso.

In un’impalcatura tecnico-tattica che funziona a meraviglia, con Sanna che non usa mezzi termini quando dice che “dobbiamo e possiamo vincerle tutte, poi vedremo la classifica”, la Torres può osservare il calendario. La trasferta di San Cesareo non fa paura, non più delle precedenti, dove si è visto il piglio di chi sa il fatto suo; ancora più morbide sembrano le altre due trasferte laziali in casa di Astrea (virtualmente spacciato) e Flaminia, che il 17 aprile potrebbe già essere tranquilla. Per il resto, arriveranno al “Vanni Sanna” Budoni e Castiadas, quindi il Grosseto all’ultima giornata, una settimana dopo la gara di Lanusei. Proprio le ultime due appaiono come le giornate calde da qui alla fine della stagione, contro formazioni verosimilmente in lotta per obiettivi importanti fino all’ultimo. In mezzo ci sono gli scontri diretti delle altre (a partire da Viterbese-Grosseto di domenica) e l’affollamento in vetta, dove nessuno si aspetta(va) l’Arzachena e tutti attendono l’Olbia, a fare compagnia a Rieti, Viterbese e Grosseto. E in quella fila che vuole aggiungersi la Torres, ricordando la Serie A 1999-2000, quando la Lazio rimontò 9 punti alla Juventus in 8 giornate…

Fabio Frongia

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