Cagliari, l’importanza dell’atteggiamento

Il Cagliari impatta per 2-2 contro la Roma: LA NOSTRA ANALISI

borriello bruno alves

Il calcio – si sa – è un mondo umorale, fatto di opinioni ondivaghe e influenzate dai risultati. Ma le eredità lasciate ieri sul prato del Sant’Elia al termine di Cagliari-Roma hanno i contorni della sicurezza, difficilmente intaccabile. Un bicchiere mezzo pieno (ieri si, a differenza di quello visto a Genova) che, al di là del risultato, ha messo in mostra una prestazione convincente dei rossoblù, oltre la sufficienza per larghi tratti della gara.



Svestiti i panni sgualciti del 3-5-2, il Cagliari si è aggrappato alle sue certezze, ad iniziare da quel 4-3-1-2 mandato a memoria dalla squadra. Non numeri a caso sulla lavagna tattica, ma precisi movimenti che Sau e compagni hanno digerito nel corso degli anni. Al centro della difesa Bruno Alves ha confermato quelle doti di leadership già ammirate al Ferraris e che faranno tanto comodo a Rastelli nell’arco della stagione. Sulle corsie esterne, se Murru si è giovato del supporto di un Padoin encomiabile alla voce sacrificio per tamponare Salah, Isla si è confermato terzino atipico: costante sotto il piano della spinta offensiva ma latitante negli ultimi trenta metri. In cabina di regia, Di Gennaro è emerso col passare dei minuti giocando una delle migliori partite della sua (breve) carriera in A. Lucidità, carattere e tanta corsa per l’ex Vicenza che ha trovato in Barella una fonte di scarico con cui poter duettare in maniera proficua. Arrivano conferme, invece, dall’intesa Sau-Borriello. Se contro la Spal si erano annusati, in queste prime due giornate di campionato hanno raffinato il loro affiatamento. A Rastelli il (gradito) compito di gestire un reparto che dopo la pausa saluterà il rientro a pieno ritmo di Diego Farias.

esultanza sau

Più di ogni singola prestazione o modulo tattico, però, ad incidere sulla prova contro i giallorossi è stato l’atteggiamento corale della squadra di Rastelli. Una conferma di come i numeri dicano tanto, ma non tutto. Messo da parte il timore reverenziale visto contro gli uomini di Juric, il Cagliari, al netto dell’avvio shock, ha giocato la sua partita cercando di imprimere il proprio ritmo alla gara e senza limitarsi a subire. Una manovra non sempre fluida e razionale, ma che ha visto i rossoblù galvanizzarsi nel vedere una squadra come la Roma (ferita dall’eliminazione in Champions ma pur sempre una squadra di primo piano) costretta a difendersi e ad arretrare il proprio baricentro davanti alle folate di Borriello e compagni.

Aggredendo la partita, perciò, il Cagliari ha raddrizzato una partita che sembrava persa e, ancor più importante, si è dato delle risposte chiave in ottica futura. Perché è vero, il modulo non è tutto, ma le fortune dei rossoblù non potranno prescindere dall’atteggiamento gagliardo mostrato ieri.

Stefano Sulis




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