Una Milano-Torino molto simile a quella dell’anno scorso per Fabio Aru. Nei 186 km di corsa con le due ascese del Colle di Superga, lo scalatore sardo non ha potuto cercare la gloria personale per via di un’azione di un suo compagno di squadra che ha poi conquistato la vittoria finale. Se nel 2015 era toccato a Diego Rosa alzare le braccia al cielo sul colle tristemente famoso per la tragedia del Grande Torino, quest’anno l’alloro è andato al colombiano Miguel Angel Lopez, con il sardo che si è accontentato dell’ennesimo piazzamento stagionale.

Fuga iniziale di Grosu (Nippo), Kennaugh (SKY) e De Marchi (BMC), inseguiti dal gruppo tirato in modo particolare dall’Astana e dalla Lampre. Sulla prima ascesa alla basilica di Superga il plotone si screma e va a riprendere alla spicciolata i fuggitivi del mattino. In prossimità della salita decisiva al colle torinese si avvantaggiano una dozzina di corridori con il villacidrese che rimane nel gruppo: a 4 km dalla fine scatto in testa di Woods (Cannondale) poi raggiunto da Miguel Lopez (Astana). Alle loro spalle i capitani Uran e Aru rimangono a guardare, lasciando lavorare le altre squadre: a tagliare per primo il traguardo è il colombiano del team Kazako che precede il canadese e Rigoberto Uran. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha tagliato il traguardo in sesta posizione.

Sabato la classica delle foglie morte con Aru che potrà dire sicuramente la sua nell’ultimo grande appuntamento della stagione.