Al termine della sfida vinta al Pala Carrara di Pistoia, il coach della Dinamo Sassari Federico Pasquini non può che manifestare tutta la soddisfazione per il carattere mostrato dai suoi e per l’importanza di due punti.

E’ la prima vittoria in trasferta della stagione per i biancoblù sardi. “Mi aspettavo una gara così, quando si viene qui è sempre una partita di grande emotività e fisicità. Abbiamo avuto un buco a cavallo tra primo e secondo periodo, perdendo il filo del discorso e uscendo dal piano partita, che era quello di giocare nei primi 8” in transizione primaria oppure arrivare fino al 24esimo secondo muovendo la difesa. Ci siamo ripresi col quintetto piccolo, perché mi sembrava che ci desse una mano quando la partita diventava più maschia del necessario: pagavamo a rimbalzo ma trovavamo qualcosa in altri aspetti. Nell’ultimo quarto l’obiettivo era sfruttare la stanchezza di Pistoia, costringendoli a pensare sui cambi e contro la zona”.

Si è vista una difesa senza pivot. “In allenamento proviamo questa soluzione, con l’inizio della Champions League non ti puoi allenare, bensì viaggi e giochi. Abbiamo un pacchetto di difese a disposizione, una di queste è quella che prevede i cambi continui costringendo l’attacco a lavorare. Brian Sacchetti in mezzo nella zona? Sì, lui è l’unico che rimane in mezzo nei pick and roll, gli altri quattro pensano con fisicità al lavoro sui lati, è qualcosa che abbiamo fatto spesso l’anno scorso”.