Ultras, voucher, rimborsi, ricorsi e tessere: il punto dopo le restrizioni

L’analisi sui vari aspetti legati alla vicenda Cagliari-ultras-Tessera del Tifoso

La Curva Nord del Sant'Elia di Cagliari

La Curva Nord del Sant’Elia di Cagliari

RETTIFICA E SPECIFICA: chi ha già acquistato un biglietto per Cagliari-Torino, senza Tessera del Tifoso e prima della comunicazione di mercoledì, potrà entrare allo stadio, la società sarda ha già comunicato alla Questura i nominativi. Chi è in possesso di voucher non potrà entrare in ogni caso al “Sant’Elia” per Cagliari-Torino, nemmeno sottoscrivendo la Tessera del Tifoso da qui alla gara contro i granata. La “promozione” sulla Tessera del Tifoso al prezzo di 1 euro vale solo da qui a Cagliari-Torino. Per tutto il resto (eventuale permanenza delle restrizioni sui voucher, eventuale prosecuzione della Tessera del Tifoso ad 1 euro, eventuali restrizioni di vario tipo dal CASMS sulle prossime partite) bisognerà attendere la settimana prossima con nuove comunicazioni dagli organi competenti. E’ comunque altamente probabile che le restrizioni sull’acquisto di tagliandi e il conseguente accesso al “Sant’Elia” vengano confermate anche per le restanti gare casalinghe del Cagliari nella stagione 2017/2018.

Ha fatto molto rumore, nel pomeriggio di mercoledì 5 aprile 2017, la notizia delle limitazioni all’accesso al “Sant’Elia” in occasione di Cagliari-Torino, in programma domenica 9 aprile 2017 alle ore 15. Sugli spalti del vetusto impianto del capoluogo isolano ci si potrà sedere soltanto se in possesso di Tessera del Tifoso, indipendentemente dall’aver sottoscritto abbonamento, voucher o semplice biglietto per il solo match contro i granata. Un provvedimento che quasi certamente durerà fino alla fine della stagione, anche se il CASMS (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive) comunicherà di volta in volta le decisioni, per esigenze formali. Ecco allora che anche quelle contro Chievo, Pescara, Empoli e Milan saranno sfide “condizionate”.




Una decisione che arriva dopo gli incidenti di Sassari, con gli ultras cagliaritani protagonisti, e di fatto proprio a questi viene indirizzata. Contro chi si avvale del sistema dei voucher, il quale permette di pagare ad inizio stagione un carnet di 19 biglietti (per tutte le gare casalinghe), senza il bisogno di sottoscrivere la Tessera del Tifoso, fieramente e storicamente avversata dai duri e puri ultras rossoblù – a differenza di molti omologhi di altri lidi -, che da anni hanno per questo rinunciato a recarsi in trasferta, almeno per quanto riguarda le sortite organizzate e nei settore ospiti.

“IO NON MI TESSERO” – Il provvedimento, dunque, colpisce chi non vuole tesserarsi, per un posticcio orgoglio contro le schedature, diventato bizzarro in un mondo dove il rilascio e l’utilizzo dei dati personali pervade la vita quotidiana di tutti, nessuno escluso, pur ammettendo le enormi contraddizioni e negatività della Tessera del Tifoso introdotta anni fa.

COSA POTEVA FARE LA SOCIETA’ ROSSOBLU’? – Il Cagliari alla luce dell’imposizione da parte delle autorità competenti, ha permesso a coloro i quali vorranno recarsi allo stadio per Cagliari-Torino di tesserarsi (cosa obbligatoria) al modico prezzo di un euro (anziché i canonici venti), di fatto andando incontro ai tifosi e contro ai propri interessi economici. Lasciare invariato il prezzo della tessera, infatti, avrebbe sicuramente permesso di incassare di più rispetto a quanto avverrà nelle prossime ore.




NO A RICORSI E RIMBORSI – In tanti, presi dalla rabbia e dalla sorpresa, hanno invocato un ricorso da parte del Cagliari. Ipotesi complicata, perché bisognerebbe rivolgersi al TAR (essendo di fronte ad un provvedimento amministrativo) chiedendo una sospensiva, con tutto ciò che questo comporta a livello di lungaggini burocratiche. Si farebbe in tempo, insomma, a finire il campionato prima di avere (eventualmente) ragione. Tra spese e tempistiche, non ne varrebbe la pena. Impossibile, infine, ottenere un rimborso, visto che ad inizio stagione si erano sottoscritte le clausole del contratto tra consumatore e Cagliari Calcio, che prevedono il mancato rimborso in caso di impossibilità ad accedere allo stadio sopraggiunta per via di una decisione da chi sta sopra alla società. Sul discorso di un eventuale muro contro muro da parte del Cagliari, finalizzato a tutelare la sua gente, appare poi difficile pensare che il club possa (e debba) mettersi contro due organismi che tanta voce in capitolo potranno avere anche da qui all’apertura dei due stadi. Oltretutto dopo tutto quello che è successo tra dichiarazioni e vertici post-Sassari.

IL PRECEDENTE DI BERGAMO – Era l’aprile 2016 quando lo stesso provvedimento venne preso dal Prefetto di Bergamo contro i tifosi dell’Atalanta. Una decisione che poi sarebbe durata fino alla fine della stagione, ed ebbe ripercussioni anche sulle tifoserie ospiti che avrebbero voluto seguire la propria squadra all'”Atleti Azzurri d’Italia”. Il divieto di entrare senza Tessera del Tifoso arrivò prima di Atalanta-Chievo, quindi non una partita a rischio, ma il tutto era dovuto alle varie inchieste che in quel periodo interessavano il mondo ultras atalantino. Di fatto, anche in quel caso, fu un provvedimento anti-voucher e anti-ultras, notoriamente beneficiari di questo escamotage tanto caro al rabberciato – e poco interessato a risolvere il problema – calcio italiano per permettere a chi non vuole tesserarsi di sottoscrivere quello che è un abbonamento a tutti gli effetti.

Fabio Frongia

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