Rally Vermentino, Pisano: “Test mondiale, ma…”

A tu per tu con il navigatore classe 1970

Giuseppe Dettori e Carlo Pisano (foto: La Nuova Sardegna)

Giuseppe Dettori e Carlo Pisano (foto: La Nuova Sardegna)

Assieme a Giuseppe Dettori compone il primo e unico equipaggio tutto sardo (Skoda Fabia R5, Team Autoservice) ad avere vinto il Costa Smeralda, l’esperienza di Carlo Pisano (navigatore classe 1970 che di compagni prestigiosi ne ha avuti eccome) è riconosciuta unanimemente nel mondo del rally, sardo e non solo. Ed è con lui che abbiamo voluto presentare il 15° Rally dei Nuraghi e del Vermentino ormai alle porte, pronto ad animare il prossimo weekend. LE ULTIME SULL’ELENCO ISCRITTI

“Avere una gara in più su terra in Sardegna è una bellissima cosa”, dice Pisano, entusiasta all’idea di poter provare sugli sterrati isolani la macchina in vista della prossima tappa italiana del Mondiale. “Sarà l’occasione per fare le prove generali – dice – ma poi quando inizi a gareggiare tutti vogliono vincere. Quindi siamo pronti”, annuncia battagliero, lui che ha navigato gente come Bassu, Ottaviani, Martelli (con cui ha disputato il Campionato Italiano Terra), Manfrinato e Cenedese, salendo in macchina anche nelle tappe del WRC in Finlandia, Galles e Turchia.




“Il Rally del Vermentino meritava riconoscimenti di alto livello per quella che era l’organizzazione di una gara su asfalto, purtroppo non è arrivata la titolarità che secondo me ci stava eccome, e allora credo che la scelta di virare sulla terra sia ottima, per l’immediato e per una prospettiva di 2-3 anni dove si potranno ottenere quei riconoscimenti che potevano e dovevano arrivare negli anni scorsi. Al Vermentino ci sono grande passione e competenza, che comprendono un po’ tutti gli aspetti agonistici e organizzativi”, assicura Carlo Pisano, tra i favoriti visto che nella classe R5 gli equipaggi sono quattro: Consani-Salmon (Ford Fiesta), Cobbe-Turco (Ford Fiesta), Depau-Malinarich (Ford Fiesta), Dettori-Pisano (Skoda Fabia).

“Le prove sono molto impegnative, gli scenari mozzafiato, ci sono tutti gli ingredienti per una grande corsa anche su terra, dopo lo spettacolo degli ultimi lustri su asfalto. Nella R5 non siamo tanti, credo che sarebbe sorprendente se a vincere non fosse uno di noi, anche se mai dire mai… Il lotto di partenti è di altissimo livello, pensiamo solo a Consani che ha fatto il Mondiale due anni fa, siamo pronti e carichi”.

Non difficile individuare le prove più calde dove si deciderà il “Vermentino” 2017: “La prova di San Salvatore, la più lunga, sarà decisiva. Ci sono cambi di ritmo, c’è lo stretto, c’è il tratto veloce, lì ci si gioca tutto – assicura Pisano – Anche la prova spettacolo nasconde inside, ma in quei 3 km penso che tutti saranno abbastanza guardinghi pur non risparmiando il gas”.

La chiusura è per un augurio. “Qui al Vermentino hanno fatto bene a puntare sulla terra, in Italia non ci sono molte gare e credo che lavorando bene in un paio di anni si potrà approdare nel calendario nazionale. Facciano tutti gli scongiuri, ma ne sono convinto, e soprattutto lo meritano. Su asfalto era difficile, come poi è stato, ottenere dei riconoscimenti che invece avrebbero meritato, ma sappiamo che in quel caso le scelte sono anche politiche e togliere una gara dalla Penisola per inserirne una in Sardegna è complicato…”.

Fabio Frongia




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