Cagliari, Rastelli: “Rimango? Parlerò con Rossi”

Le parole dell’allenatore campano dopo il 2-1 al Milan all’ultima giornata

Massimo Rastelli, ha vinto la Serie B e portato il Cagliari alla salvezza al suo debutto in "A"

Massimo Rastelli, ha vinto la Serie B e portato il Cagliari alla salvezza al suo debutto in “A”

Il Cagliari saluta la stagione e il “Sant’Elia” con un 2-1 esaltante sul Milan, firmato da Pisacane all’ultimo secondo. Per i rossoblù di Massimo Rastelli 47 punti finali, dopo un match vibrante e ben giocato dai rossoblù, in vantaggio con Joao Pedro nel primo tempo, raggiunti su rigore da Lapadula (l’ottimo Crosta, classe 1998 al debutto, ne ha parato uno a Bacca), prima del tap-in del difensore napoletano che fa esplodere i tifosi isolani. Di seguito le parole di Massimo Rastelli.




“La mia storia dice che ho sempre battuto tutti i tabù nelle mie squadre, non poteva mancarmi questo, del Cagliari che doveva tornare a battere il Milan nell’ultima al Sant’Elia. Se qualcuno avesse scritto una sceneggiatura non poteva scriverla così bella, con una squadra rimaneggiata e imbottita di ragazzi, che vince all’ultimo con gol di Pisacane e rigore parato da Crosta. Futuro? Ne parlo lunedì con il nuovo direttore sportivo e con il presidente. Io vorrei continuare ad essere l’allenatore del Cagliari, perché era il mio primo anno in Serie A, posso migliorare con l’esperienza di questo campionato, posso fare il calcio che ho in testa e che la gente ha visto poco in questa stagione. Credo di poter fare vedere un buon calcio, spero di rimanere”.




Sulla stagione: “Non è stato un percorso poco tortuoso, abbiamo fatto più di 50 gol, una sola vittoria in meno del Cagliari di Allegri, ho cercato di sfruttare tutto il potenziale offensivo del Cagliari, per me la stagione è positiva sotto ogni aspetto. Le squadre che erano dietro ci hanno permesso di andare avanti senza assilli, ma state vedendo come il Crotone sta giocandosi la salvezza fino all’ultimo istante. Abbiamo fatto i punti che servivano fin troppo presto, non so se sia stato un bene o un male, però dico che gli obiettivi dei due anni non sono mai stati in discussione, l’unico in discussione sono stato io. Bisogna dirlo, quando ci vuole ci vuole”.

Potrebbe esserci un Cagliari più giovane in futuro? “Se dovessi essere io l’allenatore traccerò le linee guida e le indicherò alla società. Però la partita di oggi ha secondo me dato dei segnali”.

Come mai nonostante i 47 punti e le tante cose positive ci sono tante critiche? “Dovete dirmelo voi che siete cagliaritani. Io più di lavorare 20 ore su 24 non posso fare, più di lavorare duro e portare risultati non posso fare. Mi godo questo momento, non posso piacere a tutti, ho buttato giù molti bocconi amari senza fiatare. Ci meritavamo la gioia finale, noi dello staff e la squadra, la gente e tutto l’ambiente. Il Cagliari spesso si è salvato all’ultima giornata, non sempre viene apprezzato il lavoro, è arrivato tutto troppo presto e non si apprezza quanto si ha in mano”.

La fotografia della stagione? “La festa finale di oggi, meritavamo questa gioia. Poi quel che sarà sarà. Non è giusto che troppo spesso sembrasse che fossimo una squadra sulla strada della retrocessione. Nei miei confronti si è creato un clima non bello, non credo di meritarlo, sono un professionista, lo accetto e va bene così. Vincere oggi al 93′ con gol di Pisacane è una sceneggiatura bellissima, segno che chi è pulito, onesto, lavoratore, alla fine ha sempre ragione. Una parola su Pisacane? Fabio è un ragazzo umile, che non molla mai un centimetro, che dà l’anima ogni giorno e per tutto l’anno, è stato l’unico giocatore che ho portato con me in Serie A, e resterà con me sino a quando allenerò”.

“Il finale di oggi è quello che sognavo, vado in vacanza felice, consapevole di avere dato tutto me stesso e non avere nulla da recriminare. Oggi sul podio degli elogi vanno tutti, meritano un applauso, i ragazzi hanno fatto grandi cose, anche i giovani che hanno esordito oggi con ottimi riscontri. Oggi sono l’allenatore più felice del mondo”, la chiosa di Rastelli salutato da un applauso della sala stampa.

Così Vincenzo Montella, allenatore del Milan. “Siamo partiti male – dice l’ex centravanti – Il Cagliari aveva più ritmo e dopo il loro vantaggio abbiamo fatto qualcosa per ricucire lo strappo. Nel secondo tempo c’è stata più inerzia e voglia da parte nostra, siamo riusciti con merito a pareggiarla. Poi l’episodio finale ha condizionato gli ultimi 20 minuti. E’ stata una partita non bella da vedere, non mi sono divertito. Mi dispiace tanto aver perso. L’episodio del rigore concessoci non l’ho rivisto. Era fuorigioco? Va bene così, erano stanchi anche gli arbitri oggi… (ride n.d.r.). Donnarumma? Lasciamolo stare, facciamolo anche sbagliare, qualche mezzo errore ogni tanto ci può stare. Ha fatto una grande partita, ci sta non essere sempre impeccabili. Bacca? Ha una carriera importante alle spalle, non è un ragazzino, non credo si possa far condizionare da certe situazioni. Potevo fare qualcosa in più io per lui, lui forse qualcosa in più per me ma c’era volontà da parte di entrambi di fare il massimo. Evidentemente nessuno dei due ci è riuscito, ma sono contento di averlo allenato. Totti? Ho giocato con grandi calciatori, non so se sia il più forte con cui ho giocato. Oggi, colto dall’emozione del momento, direi di sì. Ma insieme ad altri con Mancini, il miglior Cassano… Oggi ci sarà un tributo indimenticabile per ogni tifoso di calcio”:

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