Cagliari, trattative per Bruno Dominici

Il preparatore atletico ha fatto parte di Milan Lab e ha lavorato in Cina con Seedorf

Bruno Dominici, preparatore atletico con un lungo trascorso al Milan

Bruno Dominici, preparatore atletico con un lungo trascorso al Milan

Nelle scorse settimane si è parlato delle possibilità di nuovi innesti all’interno dello staff tecnico del Cagliari, che ha visto confermato Massimo Rastelli e i suoi più stretti collaboratori. Giorni movimentati, quelli che precedettero il rinnovo di Rastelli in rossoblù, ma sul fronte del resto dello staff non sono arrivate le attese ufficialità, lasciando spazio ai rumors. Il presidente Giulini, per il momento, si è limitato ad annunciare novità dietro l’angolo, riferendosi in particolare all’organigramma dirigenziale.




Si attendono passi ufficiali sia sulle figure “da campo” che sulla dirigenza, ma qualcosa dovrebbe cambiare. Non è mistero, infatti, che l’intenzione fosse (e sia) quella di affiancare a Rastelli e soci una sorta di training manager che curi da vicino gli aspetti della preparazione atletica a 360 gradi. Una figura di primo piano, con la fiducia del nuovo direttore sportivo Giovanni Rossi e dei vertici societari, e l’obiettivo di migliorare una situazione che nei due anni di gestione Rastelli ha visto emergere in maniera seria il problema degli infortuni muscolari in serie e di vario tipo, i quali hanno interessato quasi tutta la rosa dal 2015 in avanti.

Il nome su cui si lavora e per il quale le trattative rimangono fitte è quello di Bruno Dominici. Calabrese di Bagnara, classe 1972, è uno dei nomi di spicco del settore nel calcio italiano, con recente esperienza anche allo Shenzen (Cina) al fianco di Clarence Seedorf, con cui lavorò già nel Milan. Dominici è stato rossonero dal 2002 al 2014, contribuendo ad una delle epoche più luminose della storia milanista, parte importante del pioneristico progetto Milan Lab, struttura inaugurata ad inizio millennio dal club allora di Berlusconi.

Ecco allora che, se le trattative dovessero andare in porto, Dominici sbarcherà ad Asseminello e prima ancora a Pejo ed Aritzo. «In giro ci sono ancora filosofie di pensiero diverse», diceva nel 2014 al Quotidiano del Sud, calabrese come lui che è legatissimo alla sua terra. Spiegando alcuni aspetti del suo lavoro, Dominici raccontava che «c’è chi fa l’allenatore e il preparatore atletico al contempo e chi ha diviso i compiti. Per quanto riguarda il nostro modo di intendere la preparazione atletica non tutti i giocatori si sottopongono alla stessa preparazione. Si stabiliscono dei percorsi individualizzati».




Il lavoro di Milan Lab ha ispirato un cambiamento generale. «Attraverso la raccolta dei dati della corsa – continuava Dominici – della forza espressa nei test, si stilano delle tabelle personalizzate, per cui si può stabilire un giorno di recupero specifico per un singolo calciatore che ne ha bisogno, per il quale semmai un allenamento di carico potrebbe essere controproducente. Noi eravamo tarati su un sistema che prevedeva una gara ogni tre giorni, in termini di preparazione, per via delle Coppe si trattava di una situazione consolidata. Naturalmente il fatto di avere una rosa ampia numericamente, comporta una gestione di spogliatoio complessa, ma con adeguato turn over si riesce ad avere un buon dosaggio di energie».

Dominici potrebbe così tornare a lavorare in Italia. «Non c’è questo divario dal punto di vista fisico così rilevante con le formazioni spagnole o inglesi – spiegava nel 2014 -, magari ci sono singoli casi di giocatori più esplosivi, ma non vedo una differenza così abissale con le metodologie o il ritmo gara delle squadre italiane. Anche al Mondiale (brasiliano, ndr), lo si è visto. Capitano squadre più attrezzate dal punto di vista atletico, ma non è che per definizione corrano tutti più di noi».

Fabio Frongia

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