Serie D: la Nuorese trema, la Torres sogna

Giorni caldi verso l’iscrizione al prossimo massimo torneo dilettantistico

Un'istantanea dall'ultima sfida tra Nuorese e Torres (foto: Andrea Govoni)

Un’istantanea dall’ultima sfida tra Nuorese e Torres (foto: Andrea Govoni)

Tutti aggrappati a Michele Artedino, altrimenti la Nuorese rischia seriamente di non iscriversi al campionato di Serie D e incappare nel nuovo baratro della sua storia, dopo essere risalita grazie all’epopea dell’imprenditore targato Eurostock. Il club barbaricino vive il consueto inizio di estate tormentato e fatto di paure, ma a differenza degli altri anni il sospetto che il disimpegno di Artedino sia definitivo prende corpo con maggiore vigore. Un dramma per l’ambiente verdeazzurro, perché all’orizzonte non si vedono personaggi e capitali in grado di raccogliere l’eredità, mentre il 12 luglio (giorno ultimo per presentare adempimenti ed iscriversi al massimo campionato dilettantistico) incombe e le certezze sono minime.




A Nuoro, al di là delle dichiarazioni di circostanza rilanciate su progetti, consorzi, cordate, idee condivise tra personaggi e altre realtà sportive ed imprenditoriali, tutto tace, alimentando le paure. Chi sogna concretamente la Serie D è la nuova Torres del presidente Salvatore Sechi e del dg Gianfranco Satta, che – come noto – lavora su due binari: costruire una squadra in grado di primeggiare in Eccellenza, lavorare per essere pronti (dal punto di vista tecnico e organizzativo) in caso di Serie D. Mentre vanno avanti le trattative per gli innesti da mettere a disposizione di Ivan Cirinà (l’ultimo è Sandro Scioni, centrocampista), Sechi e i suoi collaboratori intensificano i movimenti per il ripescaggio, soluzione caldeggiata sin dai giorni appena successivi alla retrocessione sul campo.

Sechi confida nel lavoro diplomatico portato avanti a Roma con la Lega Nazionale Dilettanti, e nel fatto che questa debba in qualche modo “ringraziare” la Torres per avere concluso il campionato scorso, evitando sviluppi certamente scomodi in fatto di ricorsi (vedi Città di Castello) contro la regolarità del torneo, messa in discussione da un eventuale ritiro torresino (ci si è andati molto vicini a dicembre, prima dell’avvento di Sechi) dopo la radiazione del Foligno. La Torres vuole farsi trovare pronta, la Serie D sarebbe palcoscenico certamente più gradito e consono alla realtà rossoblù, da frequentare con progetti seri e solidità purtroppo non registrate nelle precedenti due stagioni. La Torres sogna, il suo popolo attende novità, a Sechi e Satta il compito di fornirle: sul mercato e nel palazzo.

Fabio Frongia




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