Cagliari, il potere del branco

L’analisi sul Cagliari all’indomani dello 0-3 in casa della Juventus

Fabio Pisacane, leader difensivo del Cagliari

Fabio Pisacane, leader difensivo del Cagliari

Non solo la prima, storica assegnazione di un rigore (sciupato da Farias) tramite VAR. Juventus-Cagliari, per la casa rossoblù, ha detto tante cose all’inizio di un cammino che dovrà necessariamente vedere miglioramenti generali della truppa di Rastelli, ma che in principio ha avuto una formazione sarda certamente più incoraggiante di quanto si pensasse alla vigilia.



Fino a pochi mesi fa, al termine di gare di questo tipo, ci si trovava a dover rimproverare una squadra arroccata dietro, passiva e intenzionata solo a limitare i danni, puntualmente con magri risultati. All’Allianz Stadium, invece, stavolta c’è posto per i rimpianti: i sardi avevano approcciato bene la gara, senza brillare particolarmente per ricami o qualità, ma comunque mostrando mordente, presenza sia mentale che fisica, capacità e voglia di ripartire. E Rastelli poteva gioire, prima di inveire per gli errori sotto porta dei suoi, per aver trovato il fosforo che cercava, soprattutto da calciatori come Barella, Faragò e Ionita.

LA FORZA DEL BRANCO – La prova offerta contro i piemontesi è stata di gruppo, collettiva, di una squadra operaia compattatasi il più possibile dopo i terremoti delle precedenti ore, che avevano portato all’addio del bomber principe degli isolani, Marco Borriello. Non solo, anche le incertezze estive palesate in alcune amichevoli avevano acceso qualche spia rossa, ma la prova in terra piemontese può far sorridere e aprire una settimana di serenità verso il Milan. Manca ancora tanto, ovviamente, per parlare di un panorama tutto roseo e compiuto, e non potrebbe essere altrimenti di fronte a quello che è sempre uno 0-3, dove scarso cinismo, marcature talvolta leggere e movimenti non ottimali (vedi il fuorigioco sul gol di Dybala) sono risultati fatali. Non resta che aspettare le novità dal mercato, con Van der Wiel solo da annunciare e il centravanti (Pavoletti obiettivo numero uno) da trovare, mentre dal punto di vista delle prestazioni è lecito attendersi progressi a livello offensivo, visto che non sempre si potrà agire solo di rimessa col vantaggio di avere nulla da perdere.



RISPOSTE INCORAGGIANTI – Al di là del risultato, sicuramente troppo severo, ciò che conta è aver visto una squadra viva e l’unità di intenti. Giustamente, alla vigilia, un carico Rastelli aveva detto di non accettare la sconfitta a priori, quando gli chiedevamo se stavolta contassero di più atteggiamento e prestazione del risultato. Ma è innegabile che sull’aereo partito da Caselle sabato sera i sorrisi fossero pieni. Già in Turchia il Cagliari aveva mostrato grande compattezza difensiva, e se in altri casi il modulo 4-4-2 “da battaglia” aveva fatto storcere il naso (come accaduto all’annuncio della formazione) stavolta si è ammirata una squadra che ha ricordato le migliori versioni da trasferta, ad esempio quella di Genova contro la Sampdoria nella primavera scorsa. C’è bisogno di migliorare e impreziosire, di alzare la qualità degli interpreti e della manovra, ma se la mentalità sarà quella di aiutarsi e sopperire ai problemi le cose potrebbero essere più semplici.

JUVE NON IRRESISTIBILE – Che peccato sparare il succulento rigore tra le mani di Buffon, in quel modo scellerato. Proprio Farias, azzardiamo, nonostante sia uno dei giocatori rossoblù più tecnici era tra i meno indicati per calciare, vista la scarsa freddezza. Già in passato, tra l’altro, si era dimostrato fallace, e solo pochi giorni fa calciava male due rigori (uno parato e uno realizzato) nel test contro la Primavera, ad Aritzo. Ormai è acqua passata, si dirà, ma l’amaro rimane. Perché il Cagliari aveva ben studiato i ragazzi di Allegri, seppur questi siano in evidente fase di rodaggio, sia in difesa (visto l’addio di Bonucci) sia a livello atletico. Era questo il momento migliore per incontrare la Vecchia Signora, non è stato sfruttato.

ANCORA UN’ARDUA PROVA – Serve a poco piangere sul latte versato e occorre immediatamente guardare avanti. Un altro duro banco di prova attende i rossoblù: si va a San Siro, domenica prossima alle 20.45, per affrontare il lanciatissimo, rinnovatissimo e ambiziosissimo Milan. Difficile pensare ad un match molto diverso da quello contro la Juventus, in attesa di sfide più equilibrate nella “Scala del calcio” occorrerà ripetere la prova dell’Allianz Stadium, possibilmente crescendo e facendo tesoro dei vari errori. Per un Cagliari che, come piace dire a Rastelli, è ancora “work in progress” ci sarà una nuova possibilità di fare il colpo grosso, magari con un paio di facce nuove nell’undici titolare…

Mattia Marzeddu



Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lascia un commento