Torres, Sechi: “In tre al Vanni Sanna? No!”

“Abbiamo sentito tante belle parole ma ancora non ho visto un atto concreto a sostegno del nostro progetto”.

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Salvatore Sechi

Mancano ormai poche settimane all’avvio del campionato di Eccellenza e Salvatore Sechi, patron della Torres, fa il punto sul piano tecnico e quello organizzativo. Diverse note liete e qualche punto di attrito. “Lavoro come se dovessimo affrontare un campionato tra i professionisti – ha affermato il numero uno del sodalizio rossoblù ai microfoni de La Nuova Sardegna – ho chiesto attaccamento alla maglia perché la Torres deve essere un esempio per tutti. Ma c’è chi continua a remare contro”.

Oggetto del contendere la probabile condivisione del Vanni Sanna: “Ho letto le dichiarazioni del presidente della Torres femminile relativamente ad un presunto accordo per la condivisione del Vanni Sanna tra le due società rossoblù e il Latte Dolce. Ma le cose non stanno esattamante così. Io presente alla riunione in Comune? Quando sono arrivato era già tutto deciso. Mi sembra che la mia presenza sia servita solo per avvallare scelte prese in precedenza e che non condivido. Ho fatto presente che non è possibile far giocare tre squadre sullo stesso impianto, due possono alternarsi ma la terza?”.



A preoccupare Sechi le risposte ricevute: “Mi hanno detto di aspettare l’ufficializzazione dei calendari. Ma mi hanno anche già detto che qualcuno dovrà rassegnarsi a giocare qualche partita in casa su un altro campo. Dato per scontato che il Latte Dolce giocherà sempre al Vanni Sanna, ad alternarci dovremo essere noi e la femminile. E’ deprimente pensare che la Torres sia arrivata a questo punto. Abbiamo sentito tante belle parole ma ancora non ho visto un atto concreto a sostegno del nostro progetto. Al momento non abbiamo a disposizione neanche un metro quadro di strutture comunali. Ci stiamo pagando i campi dove si allenano i ragazzini e quel poco che siamo riusciti ad ottenere per la prima squadra lo abbiamo avuto con autorizzazioni provvisorie, di poche ore”.

Nonostante ciò, Sechi non si arrende. Tutt’altro. “Pentito di aver cercato di salvare la Torres? Non mi arrendo facilmente. La Torres ha sempre giocato nel suo stadio e non smetterà certamente sotto la mia presidenza. Piuttosto rinunceremo a giocare accettando lo 0-3 a tavolino. Continuerò a combattere per difendere i diritti di una società calpestata da dirigenti non di questa città e per i suoi tifosi che hanno pagato un prezzo salatissimo per colpe non loro”.



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