Luna Rossa e il team Prada tornano a Cagliari. La notizia nei giorni scorsi ha riacceso l’entusiasmo, fiaccato da quell’improvviso abbandono dovuto al repentino cambio delle regole della Louis Vuitton Cup. Team New Zealand e Luna Rossa, come noto, hanno svelato il format della prossima edizione che si disputerà nel famoso golfo di Auckland (con la possibilità che sbarchi in Italia in caso di problemi organizzativi in Nuova Zelanda). Un cambio di rotta netto rispetto alla dittatura di Oracle, ammirata in negativo nell’edizione appena andata in archivio. Il ritorno al monoscafo potrebbe riportare in Coppa di molti team in corsa a Valencia nell’ultima edizione in cui furono ammessi, prima di essere costretti alla soffitta dal cambio delle norme.

“Avevamo scelto Cagliari qualche anno per le sue variegate caratteristiche metereologiche, e per quelle logistiche, adatte ad ospitare un team ampio come quello di Luna Rossa, inteso come famiglie che devono spostarsi, stranieri che devono trovare scuole e università e quant’altro”. Parla così lo skipper e team director di Luna Rossa, Max Sirena, in un’intervista rilasciata a YouTg.net. “Cagliari è secondo me città molto sottovalutata – dice -, offre molte opportunità, a cominciare da un aeroporto ben collegato con le altre città d’Italia ed Europa. L’arrivo sarà a tappe, adesso stiamo ricostruendo il team un po’ in tutti i suoi dipartimenti. Ci sarà una barca nuova, non inizieremo a navigare da subito, la parte del design e dei velisti arriverà a Cagliari nelle prossime settimane. Io di fatto vivo già a Cagliari, è una città che mi piace, negli anni passati l’ho conosciuta quando eravamo lì con Luna Rossa. E’ una città che ha una qualità di vita elevata, bisogna mantenerla così. Con le istituzioni sono sempre stato in contatto, in particolare con la Regione. Adesso andremo più nel dettaglio, ci incontreremo per parlare di ciò che serve, del luogo dove faremo base”.