Sempre più Como dei sardi, Felleca: “Un grande lavoro”

Chiacchierata con l’imprenditore cagliaritano a capo del Como, che ha appena preso Giuseppe Meloni

Roberto Felleca (foto: Corriere di Como)

Roberto Felleca (foto: Corriere di Como)

Il Como sogna, sicuramente progetta. Parola di Roberto Felleca, imprenditore cagliaritano che da quest’estate si è tuffato nell’avventura lariana. Accanto a lui l’italo-americano Massimo Nicastro e il fido (di Felleca) Ninni Corda, sul cui operato l’amministratore delegato non ha dubbi, checché ne dicano critica e parte della piazza.

L’ultimo colpo si chiama Giuseppe Meloni, attaccante nuorese classe ’85, reduce dalle magre nella sua città ma voglioso di rilancio. E’ sempre più il Como dei sardi, dunque. Non possiamo più sbagliare acquisti – attacca Felleca – nel mercato di dicembre vogliamo prendere altri tre-quattro elementi, sicuramente un’altra punta, un centrocampista e un difensore. Poi – continua – a gennaio vedremo se riusciremo a prendere un altro attaccante molto forte dai professionisti”.



Il campionato è aperto, il Como è a -8 dalla vetta e a -5 dalla vice-capolista Gozzano. Domenica c’è lo scontro al vertice tra Gozzano e Caronnese: “Noi dovremo vincere in casa della Varesina e guadagnare punti”, avvisa Felleca, molto sereno quando c’è da parlare della campagna di rafforzamento e delle linee guida. “Meloni è uno di quei punti di forza individuati per cercare il salto di categoria, o direttamente o tramite i playoff, mancano 22 partite e dobbiamo fare di tutto, il Como non può rimanere nei dilettanti, anche se bisogna ricordare che siamo arrivati il 10 agosto ereditando una situazione difficilissima, ben diversa da quella di altre realtà del girone”.

All’orizzonte una possibile collaborazione fattiva con il Cagliari. “C’è un buon rapporto con il club rossoblù – spiega Felleca – con Beretta e Giulini siamo in contatto, l’idea è quella di intrecciare un filo diretto che possa portare benefici a entrambe le società. Del resto un lombardo ha investito in Sardegna e un sardo ha fatto lo stesso in Lombardia…”.

Su Ninni Corda le polemiche non si placano. “La squalifica ha portato una pagina nera nella sua storia – dice Felleca – a me piace dare seconde opportunità, lui la sta sfruttando benissimo perché lavora con grande ardore per il Como. E’ un grande motivatore, lo dicono tutti e lo testimoniano i rendimenti di calciatori come Sentinelli, Gentile e Molino. Penso che Meloni e gli altri che verranno possano essere quei calciatori da rilanciare nella nostra piazza, vogliamo puntare su questi profili sia per motivi economici sia per avere il massimo dal punto di vista delle motivazioni. Spendo una parola in più per Daniele Molino, calciatore del quale sono molto contento sia per i gol sia per l’impegno enorme che sta dedicando alla causa”.

Il lavoro, ama ricordare il deus ex machina comasco, non è e non è stato semplice. Abbiamo dovuto ricostruire, ottimizzare, razionalizzare in tutti i settori di un club falcidiato da due fallimenti. Le condizioni erano disastrose, io e Ninni Corda così come gli altri collaboratori stiamo mettendoci l’anima. Penso a quanto è stato fatto con strutture ridimensionate, numero di dipendenti da dimezzare, marketing, comunicazione, organizzazione, settore giovanile”.

L’obiettivo è anche portare qui calciatori giovani e sardi, non è semplice perché il bacino dal quale possiamo attingere è ampio e ben diverso da quello isolano, però sarebbe bello e i rapporti con il Cagliari vanno anche in tal senso. Il nostro girone somiglia ad una Serie C, viste le piazze presenti e i budget di alcune società, niente a che vedere con il girone sardo-laziale che ho seguito in questi anni”.



Che accoglienza ha avuto dalla piazza lariana? “Inizialmente siamo stati visti come i due sardi che volevano fregare il prossimo, i faccendieri con idee poco limpide. Invece, penso che i fatti stiano dimostrando che il nostro progetto è a lungo termine e sano, voglioso di ridare al Como la dimensione che merita. Stiamo provando a realizzare qualcosa che gli industriali (non imprenditori, ribadisco) locali non sono riusciti a compiere; la gente e gli addetti ai lavori lo stanno capendo. Nei primi incontri sono andato un po’ a muso duro, grazie ai fatti le cose vanno sicuramente meglio”.

Sempre spinosa la questione stadio. “E’ stata molto intricata nel periodo estivo, ora abbiamo ottenuto la possibilità di far accedere 5000 persone, l’obiettivo è attivare un project financing e arrivare alla gestione dell’impianto per 90 anni, così da metterlo a reddito, ristrutturarlo e rafforzare il progetto a lunga scadenza

All’orizzonte anche un torneo giovanile per la categoria Giovanissimi Nazionali (Under 14). “Con noi ci sarà anche il Cagliari, nostro ospite, oltre a Torino, Atalanta, Inter e Novara. Sarà un bell’evento che dimostrerà una volta di più il cambio di rotta”.

Fabio Frongia

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