Torres, vicino il ritorno di Infantino. Di più non si può?

Saveriano Infantino (foto: Alessandro Sanna - sardegnasport.com)

Saveriano Infantino (foto: Alessandro Sanna – sardegnasport.com)

Nessun nome di grido, né da statistiche che contemplino frequentazioni delle decine. Il prossimo attaccante della Torres potrebbe arrivare dal passato più recente e rispondere al nome di Saveriano Infantino, centravanti prelevato dall’Aquila lo scorso gennaio per sopperire alla penuria di gol in casa Torres e rientrato in Abruzzo al termine della stagione. A dare conferma a una voce che invero si rincorre da diverse settimane è stato lo stesso direttore sportivo aquilano Ercole Di Nicola, già affiatato sodale di Enzo Nucifora nel mercato di riparazione che vide l’avvocato mettersi per la prima volta all’opera per la causa torresina: “Le due società stanno trattando e devo dire che siamo a buon punto – ha dichiarato il diesse abruzzese – anche se mancano ancora dei dettagli da limare. Prima di domenica, comunque, non ci saranno novità“.

Un cavallo di ritorno, quello dell’attaccante lucano, che fa storcere qualche naso, dal momento che nei sei mesi di esperienza sassarese non contribuì efficacemente a guarire la Torres dalla sua irresolutezza in zona gol, totalizzando appena 4 centri in 15 apparizioni contro Alessandria (gol del pari su rigore nella vittoria per 2-1), Renate (doppietta nel 2-0 con il quale la Torres schiantò i lombardi al Vanni Sanna) e Bassano (ancora su rigore, nella disfatta per 5-2 a domicilio contro l’indiavolata capolista). Sprazzi e buoni colpi, ma anche troppe pause e battute a vuoto per l’ariete ex Barletta, in uscita annunciata dall’Aquila dove si sta provvedendo ad allestire una squadra da vertice. Le alternative non sono tantissime (Balistreri) e quelle valide hanno costi più alti, ma la società conta appieno sulla voglia di riscatto dell’attaccante ed è sicura che il trio di trequartisti possa dare ampie garanzie in fase offensiva e mettere qualunque prima punta nelle condizioni di esprimersi al meglio. Eppure, visto proprio l’indubbio valore dei tre tenori (Maiorino, Barayé ed eventualmente Bigazzi), perché non osare quel tanto che basta per non lasciare incompiuta l’opera virando verso un bomber che possa solleticare il palato e risvegliare ambizioni sopite da troppo tempo?

Matteo Sechi

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