Torres, riprendi a pedalare: all’orizzonte un falsopiano e qualche salita. Non solo sul campo…

Domenico Capitani (foto: Alessandro Sanna - sardegnasport.com)

Domenico Capitani, presidente della Torres dall’estate 2013 (foto: Alessandro Sanna – sardegnasport.com)

E se la Giana Erminio avesse battuto la Pro Patria? Se lo sarà chiesto, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, Cristian Bucchi. La sua Torres, dopo una avvio promettente, ha registrato una preoccupante involuzione sia sul piano dei risultati che sul piano del gioco, andando a raccogliere la miseria di due punti nelle ultime cinque uscite, con sette gol incassati e appena uno realizzato su calcio di rigore. Si era parlato di play-off all’indomani della doppia vittoria contro Arezzo e Lumezzane, volando un po’ troppo sulle ali dell’entusiasmo. La squadra accusa oggi una flessione lampante, al tecnico romano il compito di risollevare rendimento e animi, magari iniziando a imporre un modulo fisso e un giro di papabili titolari più ristretto. Troppo sperimentalismo e troppi cambi alla lunga generano confusione e prolificano le incertezze. La salvezza, grazie anche al successo dei bustocchi, resta un discorso ancora relaivamente tranquillo e ampiamente alla portata della Torres, ma occorre un ultimo sprint per blindarla definitivamente.

Cristian Bucchi, allenatore della Torres.

Cristian Bucchi, allenatore della Torres (foto: sardegnasport.com)

IL TRITTICO VERITA’. Domenica si torna al “Vanni Sanna”, dove la Torres è imbattuta dal 21 dicembre scorso, quando piegò con una grande rimonta la Cremonese. I rossoblù sono attesi a un doppio, proibitivo, impegno casalingo contro due delle quattro corazzate in lizza per la Serie B, per poi tentare di sfruttare la terza gara consecutiva tra le mura amiche contro il Monza. La prima in lista è il Bassano, che non può più permettersi passi falsi se vuole continuare a cullare sogni promozione. Poi sarà la volta del Pavia. All’andata i sassaresi guidati da Costantino colsero due preziosi pareggi che fecero gridare al miracolo. Ripetersi, in questa seconda parte del mese di marzo, sarebbe quanto meno auspicabile. Sarà importante infatti smuovere la classifica e tenere a debita distanza le inseguitrici, per arrivare pronti e determinati alla sfida contro i brianzoli. Una vittoria, contro una squadra incapace di reagire alla forza gravitazionale che la sta trascinando verso il basso, significherebbe infatti salvezza certa. Contro i veneti, privi di Priola, Bucchi dovrebbe schierare dal primo minuto un tridente tecnico e veloce, composto da Maiorino (chiamato al riscatto dopo le ultime prove opache) e Scotto (scalpitante) a supporto di Barbuti, se vuole cercare di impensierire la squadra di Asta, che ha nella lentezza difensiva il suo tallone d’Achille.

LO SFOGO DEL PRESIDENTE. Si aspetta una reazione decisa anche Domenico Capitani. Non è piaciuto al patron il comportamento della squadra in queste ultime settimane. L’imprenditore pontino ha cercato di scuotere giocatori e allenatore, ma non ha certamente nascosto il proprio malumore. Dopo il notevole mercato di riparazione, Capitani si aspettava un girone di ritorno da divertimento e applausi. Qualcosa che forse potesse anche tramutarsi in biglietto da visita per la stagione che verrà, quando mancano ormai pochi mesi alla fine del campionato e si dovrebbe iniziare a ragionare per il futuro. Se ne parla poco, ma tema principale del dibattito restano sempre le intenzioni future del proprietario unico della Torres. Resta o non resta? “Penso solo alla salvezza” dichiarò lo scorso gennaio, mentre diverse settimane fa, in un incontro con il sindaco Sanna, Capitani rinnovò la propria volontà di restare a tempo indeterminato a patto che venissero garantiti i contributi regionali. Finanziamenti che la Torres, al pari del Cagliari, non vedrà mai per quanto riguarda la stagione in corso. Così come quelli (circa 60 mila euro stanziati tramite la LR 17/1999) destinati al settore giovanile, non accordati alla società sassarese per via del mancato rinnovo dell’iscrizione all’albo regionale.

 

 

SI AVVICINANO I NODI. Risorse sfumate che inducono l’imprenditore pontino a riflettere seriamente. L’altra partita determinante si gioca sul tavolo dello stadio. Sulla concessione pluriennale dell’impianto cittadino e del verde tante buone intenzioni, ma ancora niente di concreto. Sinché non arriva l’ok della Commissione Sport e Spettacolo, l’intesa non potrà trovare sbocchi. E anche qui la strada è in salita, visto che la posizione della Commissione resta irremovibile: per l’agibilità piena occorrono messa a norma dell’impianto di riscaldamento, degli arredi di spogliatoi e uffici e soprattutto un piano antincendio, il cui progetto e la cui realizzazione hanno dei costi significativi. Ritardi e criticità che Torres e Comune si trascinano dietro da anni e non certo imputabili a Capitani. Ma alla luce del mancato pagamento dell’impianto di vigilanza montato in estate (l’ITM Telematica, società che ha eseguito i lavori, ha già presentato un decreto ingiuntivo contro la società), si riuscirà a venire a capo dei problemi e a evitare, per una volta, la solita rovente estate ai colori rossoblù?

Matteo Sechi

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