Ekdal, l’oro di Cagliari. E pensare che Zeman non lo voleva…

Albin Ekdal (FOTO: CLAUDIO SECHI / SARDEGNA SPORT)

Albin Ekdal (FOTO: CLAUDIO SECHI / SARDEGNA SPORT)

Quella sassata sparata sotto il legno orizzontale difeso dal pescarese Iacobucci ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tanti. Lui per primo. Albin Ekdal è tornato, forse un po’ in ritardo ma è tornato. Con il gol realizzato al Parma sono diventate cinque le segnature stagionali. La tripletta realizzata a San Siro contro l’Inter lo scorso 28 settembre il fiore all’occhiello della sua annata, indubbiamente da classificare come quella della piena affermazione. A dare maggiore spessore al tutto, il fatto di essere stato, su volere di mister Festa, colui che ha messo a tacere lo sterile dibattito che animava le opposte fazioni pro Conti e pro Crisetig. In regia? Non un regista, ma un grande centrocampista. E non a caso il Cagliari è ripartito.

Arrivato in Sardegna quattro anni fa dalla Juventus dopo le discrete stagioni a Siena e Bologna, Ekdal ha saputo ritagliarsi sin da subito grandi spazi anche a Cagliari, convincendo più o meno tutti i tecnici passati al “Sant’Elia” dal 2011. Ficcadenti (che inizialmente lo impiegava però con il contagocce), Ballardini (che gli chiedeva gli straordinari: regista e mezz’ala a un tempo) e il duo Lopez-Pulga hanno sempre apprezzato le qualità e la duttilità del centrocampista svedese, smussandone gli spigoli e garantendogli una serena maturazione, all’ombra dei totem Conti e Nainggolan.

 

Sino ad arrivare all’estate 2014, quando il ciclone Zeman si è abbattuto su Cagliari. Il boemo presenta alla nuova proprietà la proverbiale lista delle tre opzioni, ma anche quella relativa al mercato in uscita. E a fianco del nome dello svedese campeggia una fiammante freccia rossa. “Non è adatto al mio gioco” spiega Zeman a Giulini e Marroccu, non riuscendo, nonostante l’insistenza, a convincerli. Il patron in particolare forza la mano per l’unica, portieri a parte, correzione da matita blu che sente di fare all’ormai suo ex pupillo. E a ragione, con “Sdengo” che prontamente si ricrede dopo le prime sgambate facendo di Ekdal l’insostituibile colonna del suo centrocampo.

Se l’oggi volge ormai al termine e salvo miracoli si chiuderà con una retrocessione, domani lo svedese, conquistata definitivamente la Nazionale, continuerà ad essere utile al Cagliari, seppure in maniera diversa. La sua cessione, inevitabile anche se il Cagliari dovesse confermarsi in Serie A perché Maertin Klette, agente del giocatore, ha già lasciato intendere che l’esperienza sarda può dirsi ormai conclusa, frutterà infatti alle casse rossoblù ben più dei 3 milioni scarsi che Cellino sborsò in due tranche per strapparlo alla Juventus. Atleticamente, tecnicamente e mentalmente pronto per altri palcoscenici, molto probabilmente esteri. E tra le tante note negative di questa amara stagione, la consacrazione di Ekdal spicca per distacco nel povero spartito di quelle più liete.

Matteo Sechi

Ti potrebbero interessare anche...

Commenti