Cagliari, chi si ferma è perduto: tutti gli uomini di Rastelli

Postato il 17 set 2015
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Pisacane con Fossati e Farias: chi di loro giocherà dal 1'?

Pisacane con Fossati e Farias: chi di loro giocherà dal 1′?

La settimana che porta all’incontro con l’Avellino, sulla carta il primo big match del campionato del Cagliari, è trascorsa sui binari dell’amarezza e della voglia di riscatto dopo i due punti evaporati al fotofinish in quel di Terni. Rastelli, nei giorni scorsi, ha alternato bastone e carota coi suoi uomini, consapevole che quell’episodio possa rappresentare un freno a tutti i voli pindarici successivi al rotondo successo contro il Crotone. Il tecnico campano, dall’altro lato, ha premuto sul tasto della rivalsa con l’auspicio che il morso targato Valient possa tramutarsi in furore agonistico e che siano i rossoblù i primi a mordere i lupi irpini.

Perché se mai ce ne fosse stato bisogno, ci ha pensato il patron avellinese Taccone ad accendere la miccia in un match che si presenta, di per se, ad alto contenuto agonistico. E Rastelli – che alle spalle ha numerosi incroci simili, sia in campo che in panchina – ha catechizzato in questi giorni la sua squadra, consapevole del maggior tasso tecnico a sua disposizione, con l’obiettivo di incanalare la voglia di rivalsa dei suoi uomini.

Krajnc è pronto per riprendersi la maglia da titolare

Krajnc è pronto per riprendersi la maglia da titolare

Qualche dubbio di formazione per l’ex tecnico dell’Avellino, inevitabile vista l’abbondanza della rosa e la prestazione offerta a Terni, così diversa dal debutto casalingo contro il Crotone. Marco Capuano, uno dei più positivi in Umbria, sembra destinato alla riconferma al fianco di quel Bartosz Salamon di cui difficilmente l’allenatore rossoblù si priverà nel corso della stagione vista l’abilità del polacco nell’impostare il gioco dalle retrovie. Ecco allora che uno come Luka Krajnc, indiscutibilmente il miglior difensore dell’estate e leader conclamato prima dell’arrivo di Salamon, rischia di rimanere ancora fuori, a riprova della bontà (qualitativa e numerica) della rosa cagliaritana. Qualche dubbio potrebbe essere legato a Nicola Murru, apparso in difficoltà, specialmente nella ripresa, e colpevole della disattenzione da cui è nato (fallo, giallo, punizione) il gol dell’1-1 ternano. A salvarlo potrebbe essere la non perfetta condizione di Antonio Barreca, che ha lavorato in differenziato per tutta la settimana. Chi invece si appresta a rientrare nei ranghi a tutti gli effetti è quel Luca Ceppitelli reduce da intervento chirurgico e mai disponibile dall’inizio della stagione. Rientro lontano, non c’è assolutamente fretta per il discorso di cui sopra.

Nel corso della settimana, guardando e riguardando il match di Terni, avrà inevitabilmente notato l’attenzione speciale riservata dagli avversari a Davide Di Gennaro. Dando per scontato che un simile trattamento verrà riservato all’ex Vicenza anche nei prossimi 40 incontri, è probabile – e auspicabile – che Rastelli abbia studiato delle soluzioni alternative per produrre gioco. Sugli esterni difensivi manca un po’ di spinta, il modulo col rombo non allarga la manovra, con le mezzali che mancano certamente in capacità di regia (da Dessena a Deiola passando per Munari sono tutti incursori-incontristi più che novelli Michele Fini). Ecco allora che Joao Pedro e Diego Farias, uno dei quali partirà come trequartista, sarà chiamato fare maggiormente da raccordo, oltre che da rifinitore.

Altro giocatore apparso in ombra dopo il brillante debutto è stato Alessandro Deiola. Guai a parlare di bocciature, meglio disquisire di centellinamento (“Il ragazzo va alla grande”, dice Rastelli, ma è chiaro che non possa giocare sempre e comunque), con Gianni Munari che morde il freno. Rastelli sceglierà tra la verve del sangavinese e l’esperienza unita al dinamismo (per ora non si è visto) dell’ex Lecce e Fiorentina.

Sarà ancora Melchiorri la spalla di Sau?

Sarà ancora Melchiorri la spalla di Sau?

Il dubbio legato al trequartista, invece, accompagnerà tutta la stagione del Cagliari viste anche le differenti caratteristiche tecniche e tattiche dei due giocatori. Senza scomodare il dilemma Rivera-Mazzola che caratterizzò i Mondiali di Messico ’70, è altresì vero che i due brasiliani esprimano due diversi piani tattici: se Joao Pedro assicura maggior equilibrio tattico, gli strappi di Diego Farias si sono rivelati arma letale contro le difese avversarie, ragion per cui appare assai probabile la conferma del secondo. A conferma del buon stato di forma dell’ex Foggia, il test settimanale che ha visto i rossoblù contrapposti agli Allievi, puniti per tre volte da Diego. Altro giocatore in grande spolvero – confermato anche in questo caso dall’amichevole infrasettimanale – è Niccolò Giannetti che, forte della buona prova offerta contro il Crotone, potrebbe insidiare Federico Melchiorri, non brillantissimo a Terni, per il ruolo di spalla di Marco Sau.

Considerazioni che si appellano al beneficio del dubbio, inevitabile davanti all’ermetismo (sacrosanto) di Rastelli e alla varietà estrema di soluzioni a sua disposizione. Nessuno speri di veder chiariti i dilemmi dalla conferenza stampa della vigilia, meglio confidare nel caffè pre partita di sabato pomeriggio.

Stefano Sulis

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