Cagliari, Bruno Alves: “Potevo andare alla Juve. Difesa a tre e rigorista? Perché no!”

Le parole del difensore portoghese in conferenza stampa

Bruno Alves

Bruno Alves

E’ arrivato il momento della presentazione per Bruno Alves. Nel quartier generale rossoblù, all’hotel “Sa Muvara” di Aritzo, parla in conferenza stampa il difensore rossoblù, arrivato ieri nel comune barbaricino e osannato nel giro di campo effettuato poco prima dell’amichevole che ha visto opposti Cagliari e Pistoiese. Il lusitano arriva a parametro zero dall’esperienza triennale col Fenerbahce. Nato a Póvoa de Varzim (nelle vicinanze di Oporto), quasi 35enne e fresco campione d’Europa con la nazionale del Portogallo. Fortemente voluto dal presidente Tommaso Giulini, porta qualità ed esperienza al pacchetto difensivo a disposizione di Massimo Rastelli.




Queste sono le prime parole pronunciate dal classe ’81 ai microfoni dei giornalisti presenti: “Il viaggio per arrivare qua è stato complesso, ma è importante esserci, sono davvero felice. Ho avuto una grande accoglienza in aeroporto e sono pronto per quest’avventura.”

Su Rastelli e Giulini: “Il modo in cui il presidente e l’allenatore mi abbiano voluto e cercato, oltre al progetto della squadra, mi hanno convinto a venir qui. Dopo anni passati in Turchia e Russia era il momento giusto per approdare in Italia e aiutare la squadra a crescere e migliorare. Inoltre, la città è molto bella, non vedo l’ora di iniziare.”

“Ho visto da fuori il campionato italiano e mi aspetto un ottimo livello di competitività, l’obiettivo è quello di una salvezza tranquilla, oltre a migliorare giorno per giorno, e spero di dare il mio contributo per questo”.

Sulla fama di cattivo, giocatore aggressivo che rischia di prendere troppi cartellini gialli: “E’ importante per me fare il meglio, difendere nella migliore maniera possibile. Sono un difensore, lo faccio da sempre, anche se di cartellini gialli ne ho comunque presi pochi in generale. In Serie A ci sono molti giocatori bravi e tante squadre competitive, però penso a cosa possiamo fare noi, non a chi vincerà il titolo. Sono concentrato solo sul Cagliari”.

Intanto ha assistito a Cagliari-Pistoiese dalla panchina: “E’ stata una buona prestazione, il risultato lascia il tempo che trova nel calcio estivo. Ora dobbiamo pensare a trovare la forma migliore in vista delle prime gare ufficiali”.

Bruno Alves arriva da campione d’Europa: “E’ stato speciale per me e per il nostro paese, il mio primo titolo con la Nazionale, lo avremmo meritato anche in altre circostanze, ma va benissimo così. Cristiano Ronaldo? E’ un piacere giocare con un campione come lui, ci gioco da quando eravamo giovani, è uno di grande carattere e sprona sempre la squadra per vincere e giocare al massimo. Giocare con persone che sanno cosa significa vincere è sempre piacevole”.

C’è stata in passato la possibilità di venire in Italia negli anni passati? “Ho avuto possibilità di andare alla Juve quando ero allo Zenit ed ero allenato da Spalletti. Poi la cosa non si concretizzò, ma ora finalmente sono qui, in Italia e in Sardegna. Son venuto in un campionato di alto livello, sono pronto a mettermi in gioco, sicuramente dovrò farmi trovare pronto per fronteggiare la competitività e le difficoltà del calcio italiano”.

Sei pronto per giocare anche in una difesa a tre? “Ho già giocato in un sistema a tre con Spalletti allo Zenit, per me non è un problema giocare in due dietro o a tre, è una scelta dell’allenatore e son pronto a qualsiasi soluzione”.

In Portogallo, Turchia e Russia lo abbiamo visto anche calciare punizioni e rigori: sarà così anche qui? “Ho segnato qualche gol su punizione, perchè no? Ma il mio ruolo e la cosa più importante per me è evitare di subire gol, non devo pensare a farli. Poi se arriveranno saremo tutti felici”.

Conoscevi qualcosa del Cagliari per sentito dire? “Il Cagliari ha fatto un torneo tre anni fa in Portogallo e ho visto la squadra all’opera, ci giocava Nenè che avevo già visto nel Nacional Madeira, e ho seguito in passato il Cagliari. Ricordo Nenè, ha fatto bene in Portogallo e sono contento di essere qui dove lui ha aperto la strada”.

La chiusura è sull’ambiente e sull’accoglienza delle ultime ore: “E’ stato importante visitare la città, mi è piaciuta molto, così come alla mia famiglia. Non vedo l’ora di iniziare. E’ stato davvero bello vedere così tanti fans all’aeroporto, un grande approccio per me con questa realtà, adesso devo scendere in campo per lottare al massimo per onorare questi colori”.

dall’inviato Mattia Marzeddu




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