Cagliari Primavera a Como con le sue certezze da applausi

Simone Pinna, terzino destro del Cagliari Primavera in gol contro il Chievo

Simone Pinna, terzino destro del Cagliari Primavera in gol contro il Chievo

Neanche il tempo di gioire per il bis in campionato e l’autoritario successo di Coppa Italia contro la Virtus Lanciano che per il Cagliari Primavera è già vigilia di un nuovo impegno nel torneo che la vede capolista. Si va a Como per fare tris, dopo il sacco di Salerno (3-2) e la vittoria all’inglese sul Chievo Verona, che sarà anche il prossimo avversario nella TIM Cup, avendo superato la Ternana. Non c’è davvero nulla che non va in casa rossoblù, dove Max Canzi ha operato un modico turnover infrasettimanale e si prepara a ritrovare il gruppo titolare da opporre ai Lariani.

Contro un Chievo Verona che era solo parente di quello campione d’Italia nel 2014 (ma comunque con due ’96 in campo), ha colpito la compattezza del Cagliari, organizzato come non si vedeva da tempo nelle partite della Primavera rossoblù. Presidio costante della metà campo avversaria, gestione della palla da dietro con personalità e rapidità nell’andare in verticale creando molte palle-gol. Principi che abbiamo imparato a vedere sin dalle prime amichevoli estive, e che l’arrivo dei match ufficiali non ha fatto sparire. Contro i veronesi poteva finire in goleada, stessa cosa dicasi della sfida contro gli abruzzesi, “salvati” da un sussulto d’orgoglio nella ripresa, dal calo di concentrazione (e dai cambi) dei sardi e soprattutto dal vento a favore che il Cagliari aveva sfruttato molto meglio con 4 gol in 45′.

Federico Serra, per lui tre gol al Lanciano mercoledì scorso

Federico Serra, per lui tre gol al Lanciano mercoledì scorso

Il Cagliari oggi è squadra inaspettatamente (per i tempi di crescita e assimilazione, non per le capacità della guida tecnica) matura nell’atteggiamento, nonostante chi ci legge sappia quanto di nuovo ci sia a livello di elementi e concezioni. Tre vittorie ufficiali arrivate senza gol del bomber principe, Davide Arras - che, se domenica si era mangiato l’impossibile, mercoledì si è dannato l’anima con fin troppo nervosismo alla ricerca della gioia personale -, attorno al quale possono giocare in tanti: dal Mario Piras impiegato solo 45′ contro il Chievo a Federico Serra (subentrato domenica scorsa e autore di tripletta mercoledì), passando per quel Roberto Seu che, gol al Lanciano a parte, appare ancora un po’ indietro di condizione e convinzione, al pari dei vari Loi, Taccori, Puledda, schierati due giorni fa.

FORMAZIONE ANTI-COMO - L’abito resta il 4-3-1-2, a Como tornerà Alessio Murgia dietro le punte (splendido il suo inizio di stagione), così come Antonio Auriemma (forma scintillante per lui) da mezzala. A completare il rombo Santiago Colombatto, fondamentale per personalità e capacità di distribuire il gioco, con Luigi Scanu. Grande partita del sassarese contro il Chievo, pilota automatico inserito in Coppa, ma il longilineo interno lascia intravedere ottimi spunti da accompagnare con una crescita fisica imprescindibile. In difesa, davanti a Montaperto, Canzi dovrebbe confermare il quartetto con Pinna (una delle rivelazioni), Arca, Bernardi (a riposo mercoledì come Pinna) e Cotali, che ha giocato (molto bene) 45′ in settimana. La novità potrebbe essere Granara, uno dei più esperti penalizzato dall’infortunio estivo e costretto a rimontare nelle gerarchie, apparso un po’ arrugginito a Monastir ma di sicuro affidamento in una linea che a quel punto potrebbe prevedere Cotali e Arca esterni Granara-Bernardi in mezzo.

Undici selezionato a parte, le note liete arrivano da un gruppo che si mostra unito e pronto a guardare in una sola direzione. I giocatori che vanno in campo hanno riferimenti ben precisi, l’attenzione non cala se non in maniera comprensibile sul 4-0 a favore, l’atteggiamento mentale e tattico è il medesimo sia contro un’avversario di Serie D sia contro pari età di prestigio come possono essere quelli della Roma vista ad Aritzo a fine preparazione. Sottinteso come sia presto per accendere fuochi d’artificio, gli applausi unanimi e i complimenti appuntati durante le partite dei giovani rossoblù non possono non essere sottolineati.

Fabio Frongia

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