Nuovo Sant’Elia, Signorelli: “21.000 spettatori adeguati, cerchiamo lo sponsor”
Ai microfoni di Radio Sportiva, Stefano Signorelli, consigliere d’amministrazione e direttore infrastrutture della Cagliari Calcio, nonché responsabile del progetto relativo al nuovo stadio del capoluogo, ha illustrato l’iter per arrivare alla costruzione del nuovo impianto e commentato le ultime evoluzioni, a cominciare dal sì di mercoledì da parte del Consiglio Comunale di Cagliari alla dichiarazione di pubblico interesse.
“E’ stato il primo di una serie di step essenziali per arrivare alla costruzione del nuovo stadio – dice Stefano Signorelli – è arrivato in tempi relativamente rapidi, perché la legge sugli stadi detta in maniera puntuale le tempistiche, a partire dalla dichiarazione di pubblico interesse. I tempi non sono stati rispettati in senso stretto, ma dirigenti del Comune di Cagliari sono stati molto bravi nell’operare con velocità per muovere questo passo in avanti”.
Il Cagliari è stato il primo club italiano ad applicare la nuova legge sugli stadi: “Adesso dobbiamo preparare e presentare il progetto definitivo – ricorda Signorelli – ci vorranno circa 6-7 mesi per redigere questo progetto e presentarlo per una richiesta di pubblica utilità, mentre ieri abbiamo ottenuto il pubblico interesse. Poi ci sarà il nuovo passaggio in Regione e in Comune. Dichiarata la pubblica utilità, si potrà mettere a bando internazionale, cui potranno partecipare tutti, col vantaggio per il proponente (Cagliari Calcio) di avere diritto di prelazione. Se dovesse arrivare qualcun altro, ovviamente con dati validi e concreti, che argomentasse come l’investimento e la durata del diritto di superficie possano essere inferiori a quelli attualmente paventati da noi, il Cagliari potrebbe avere diritto di ultima chiamata. Un processo totalmente trasparente a vantaggio dell’amministrazione pubblica che non ha un unico interlocutore”.
Ancora sulle tempistiche da qui in avanti: “Redatto il progetto definitivo – continua Signorelli – la legge 147/2013 dà 180 giorni all’amministrazione pubblica per rispondere al proponente (Cagliari Calcio ndr) e pronunciarsi così sulla la pubblica utilità. I lavori di demolizione dovrebbero iniziare entro maggio 2017 e in 2 anni viene stimato il tempo per eseguire un’opera a regola d’arte inagurando lo stadio per la stagione 2019-2020, quella in cui il Cagliari festeggerà il centenario. E’ un obiettivo importante e ambizioso, non facile da raggiungere ma ci crediamo”.
“Il bando è per costruzione e gestione – ricorda il membro del Cda rossoblù – La struttura rimarrà di proprietà del Comune di Cagliari, e verrà costruita dalla Cagliari Calcio. Per 50 anni il veicolo proponente (Cagliari Calcio) gestirà lo stadio, ivi compresa tutta la manutenzione, tra 50 anni il Comune si troverà un bene assolutamente manutenuto con documentazione a certficare ciò. Una situazione ben diversa da quella attuale e da quanto verificato negli ultimi anni, con lo stadio che in 40 anni è diventato fatiscente, costringendoci a sacrificarne una parte per poterlo utilizzare con capienza limitata. Il costo è di circa 55 milioni di euro, avremo accesso a credito agevolato, ci sarà contributo comunale e regionale”.
Si discute tanto su come sarà il nuovo stadio, in particolare sulla capienza. “Non esistono più stadi da 50-60 mila spettatori – analizza Signorelli – con l’avvento delle pay-tv molte meno persone vanno allo stadio. Abbiamo stabilito un numero di 21 mila spettatori, molti di più della nostra media stagionale e delle medie delle stagioni precedenti, seppur in un contesto di capienza ridotta e stadio vetusto come quello attuale. E’ chiaro che ci sarà curiosità iniziale e nei primi mesi l’afflusso si prevede massiccio, ma facciamo un ragionamento di lungo periodo. Del resto, se la Juventus ha fatto lo stadio da 41.475 spettatori, pensiamo che per noi 21 mila spettatori siano la cifra corretta”.
“Sarà uno stadio Categoria Uefa 4, potrà ospitare gare internazionali tranne finali di Champions League ed Europa League, solo per un fatto di capienza, ma non potevamo progettare uno stadio per giocare 1-2 partite una volta in 20-30 anni. Non possiamo pensare che un investimento possa essere ripagato con due partite al mese. La legge prevede che siano ammessi esercizi commerciali per sostenere l’investimento, ci saranno 13 mila mq circa di aree commerciali, per fare in modo che la struttura viva tutto l’anno. Ad Amsterdam, dove sono stato di recente, hanno riqualificato un’area e un quartiere con attività, spazi e negozi come Decathlon e tanti altri. Quartiere e stadio vivono 365 giorni all’anno, noi costruiremo lo stadio nella zona più bella di Cagliari (Sant’Elia ndr) che oggi non è valorizzata. Sponsor? Auspichiamo di trovarlo, servirebbe a sostenere l’investimento, speriamo arrivi questo sponsor che ci dia una mano a costruire una chicca, il primo impianto in Italia con questa legge, per una società e una piazza importante come Cagliari”.