Cagliari, gioie e dolori rossoblucerchiati

Cagliari e Sampdoria tra intrecci più o meno dolci

Daniele Dessena

Daniele Dessena

Cagliari e Sampdoria si affrontano questa sera al Sant’Elia. Sulla panchina blucerchiata, déjà-vu per Marco Giampaolo, ex allenatore dei rossoblù, tra gli attori protagonisti di vicende complesse in casa isolana, come da prassi nell’era celliniana. Ma tra queste due squadre, in tempi recenti, ci sono stati altri intrecci (extra) calcistici, sia indiretti che diretti.

IL CASO MARCHETTI – Uno dei casi più roventi delle ultime estati rossoblù è indubbiamente quello relativo a Federico Marchetti. Estate 2010: il calciatore di Bassano del Grappa è primo portiere indiscusso del Cagliari, oltre che secondo di Gigi Buffon in nazionale. La sua avventurà rossoblù precipitò improvvisamente per volere dell’allora presidente Massimo Cellino. Galeotte furono quelle dichiarazioni dove il portiere ammise candidamente: «Speravo di andare alla Samp per giocare la Champions, ma devo molto al Cagliari.» Questo il casus belli che vide coinvolta indirettamente la Samp, suo malgrado. Pierpaolo Bisoli (allora sulla panchina cagliaritana) si trovò a gestire una situazione ben più grossa della mera sfera tecnica. Il presidente Cellino mise Marchetti fuori rosa, bollando la decisione come “scelta tecnica“, in sinergia col suo nocchiero.

CAUSA E CESSIONE – «Doveva parlarne con me», sentenziò l’attuale presidente del Leeds United. Pochi mesi dopo, la mossa a sorpresa: assistito dall’avvocato-procuratore Beppe Bozzo, l’estremo difensore firmò le carte in cui fece causa per mobbing al club isolano. Chiese un intervento urgente sul suo caso, puntando alla risoluzione immediata del contratto con risarcimento danni. La situazione era delicata, visti anche i fatti di appena un anno prima che videro coinvolti Claudio Lotito e Goran Pandev. A fine stagione termina la querelle: proprio la Lazio paga la clausola rescissoria da 5.2 milioni di euro e Federico Marchetti è il nuovo portiere dei biancocelesti.




Federico Marchetti

Federico Marchetti

VIA-VAI DESSENA – Con Daniele Dessena, invece, i doriani sono direttamente coinvolti nell’intreccio di mercato che vide il calciatore emiliano rimbalzato tra Sardegna e Liguria. Ancora il presidente Cellino, ovviamente, coinvolto nella trattativa, il quale a luglio 2009 si pronunciò così: «Dessena ha tentennato, non fa per il Cagliari: noi sardi siamo permalosi». Non si poteva fare troppo affidamento alle parole del vecchio patron, tanto che l’attuale capitano rossoblù (allora in comproprietà tra Parma e Samp) arrivò in prestito nel Golfo degli Angeli proprio a ridosso delle ultime ore del calciomercato estivo. Buona la sua prima stagione isolana, ma un anno dopo il nuovo allenatore dei blucerchiati Mimmo Di Carlo decise di riaverlo nelle Cinque Terre, acquistando l’intero cartellino del giocatore. Il centrocampista si disse «sorpreso ma felice del riscatto», dichiarando poi in seguito di ritenere Genova sponda Samp la sua vera casa. 30 presenze e nessuna rete per lui, la stagione è amara poiché si conclude con la retrocessione in Serie B.

RITORNO E ASCESA – Un anno e mezzo di lontananza dalla Sardegna, ma a dicembre 2011 Dessena decide di farvi ritorno. Infatti, il Cagliari acquisisce in prestito (con diritto di riscatto) le prestazioni del calciatore doriano. «E’ come se non me ne fossi mai andato» dichiarerà dopo la prima partita post ritorno, ovvero la vittoria casalinga per 3-0 ai danni del Genoa. Dunque, l’approdo definitivo: sei mesi bastano e avanzano per convincere il patron Cellino a far tutto suo colui che poi diventerà il capitano del club sardo. Nei primissimi giorni di luglio 2012, Daniele Dessena diventa un calciatore di proprietà del Cagliari e, anche per l’occasione, non risparmiò parole al miele per quei colori che ora ha tatuati sotto la pelle: «Restare qui è la miglior scelta della mia carriera.» Poi… Il resto è storia.

Mattia Marzeddu




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