Quando la fortuna te la vai a cercare

L’analisi della vittoria dell’Olbia contro il Livorno

Michele Mignani

Michele Mignani

A chi gli chiede se finalmente la ruota della fortuna ha girato dalla parte giusta, Michele Mignani risponde con un perentorio “abbiamo meritato“. E ha ragione il tecnico genovese, perché la partita contro il Livorno l’ha saputa studiare, attendere e poi vincere al momento giusto, senza destare dubbi su chi fosse la più propositiva tra le due compagini. Una dimostrazione di forza in un “Nespoli” vibrante di passione, che cancella definitivamente la domenica buia di Tivoli e proietta i galluresi a ridosso dei piani alti, dove probabilmente meritavano di stare sin dalla primissime uscite.

DIFESA BUNKER – Alzi la mano chi non aveva storto il naso dopo gli iniziali, preoccupanti, numeri che parlavano di una squadra in grado di subire 4 gol in 2 partite. La abbassi chi si aspettava che nelle successive quattro Montaperto avrebbe raccolto il pallone dalla rete una sola volta. Segnale importante per un undici giovane ma con le idee chiare, in grado di proporre gioco partendo dalla solidità difensiva. La partita contro gli amaranto l’Olbia l’ha infatti vinta innanzitutto grazie alla retroguardia, con Venitucci neutralizzato totalmente dalla gabbia targata Dametto-Miceli e gli esterni avversari tenuti in costante affanno dai terzini terribili Pinna e Cotali. Il lavoro di schermo di Geroni e quello di ripiegamento di Muroni sono stati la ciliegina su una torta già confezionata.




MIGNANI SALE IN CATTEDRA – Mai come questa volta il tocco di Mignani è stato così evidente. Se non per il bel gioco, ormai abituale, sicuramente per l’atteggiamento di consapevolezza e autorità con cui i suoi ragazzi hanno costretto una squadra costruita per vincere il campionato a difendersi per buona parte dei secondi 45′. Il tutto sotto gli occhi interessati di Tommaso Giulini, il quale, memore magari dell’ultima uscita dei rossoblù contro la Juventus, potrebbe aver invidiato i cugini olbiesi, in grado di mettere in pratica ciò che il Cagliari non ha neanche accennato a fare contro i bianconeri. I cambi proiettati a dare freschezza e mai rinunciatari sono il marchio di fabbrica della guida tecnica, che ha ormai plasmato una realtà a sua immagine e somiglianza. Il mantra è solo uno: rispetto per tutti, paura di nessuno.

BEI RICORDI – E con un Cossu così, probabilmente, è tutto più facile. L’ex fantasista del Cagliari, prima di servire l’assist vincente a Miceli, aveva colpito un palo e costretto il portiere Mazzoni (migliore in campo dei labronici) ad un vero e proprio miracolo. Due occasioni che in un attimo hanno spazzato via le critiche che parlavano di un’Olbia deficitaria sotto l’aspetto dei tiri nello specchio, considerate anche le caratteristiche degli attaccanti, più mezze punte che bomber di razza. “Devono essere liberi di allargarsi, in area sarebbero limitati“, è la risposa secca del proprio allenatore, che ha quindi ben in mente un’idea di gioco dove le due punte devono portare via l’uomo per creare spazi centrali. Un po’, ricorderà qualcuno, quello che accadeva nel Cagliari di Allegri con Jeda e Acquafresca/Matri, quando Cossu si guadagnò addirittura la convocazione in nazionale.

A SECCO NELLA PENISOLA – Ci ha pensato un Miceli formato superman a sigillare il risultato, regalando a se e ai compagni un dolce risveglio. Prima di riprendere le fatiche settimanali in vista della trasferta di Piacenza, dove i bianchi proveranno a sbloccarsi lontano dalle mura amiche.

Si riparte da tutto ciò che di buono si è visto domenica e anche dalle prove scialbe di Piredda e Capello, certamente vogliosi di riscattarsi, seppur quest’ultimo insidiato in maniera concreta da Daniele Ragatzu, ormai pronto all’esordio dal primo minuto. Chi giocherà affiancherà Kouko, insostituibile tra i bianchi e unico in grado di svolgere un lavoro spalle alla porta di grande quantità. La macchina olbiese comincia a oliarsi a meraviglia, gli avversari posso già tremare.

Oliviero Addis

Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lista dei commenti

  • Salvatore Loi 26 / 09 / 2016

    Caro Oliviero, concordo con le prossime quattro partite; meno su Tivoli (se Kouko solo davanti alla porta segnava nel primo tempo , staremo a parlare della prima partita vinta fuori casa).
    Le rammento che il Livorno ieri era poca cosa (visto le assenze importanti di categoria), e che la troppa euforia potrebbe tramutarsi in un vecchio detto…” HAI FATTO L’ENTRATA DEL LEONE, L’ USCITA DA VOLPE”….cordiali saluti alla prossima.

  • Oliviero Addis 26 / 09 / 2016

    Caro Salvatore, hai ragione, le prossime quattro partite dell’Olbia potranno dirci tanto su quello che sarà il campionato dei galluresi. Però per ora stiamo parlando di una squadra che, esclusa la parentesi di Tivoli, ha sempre espresso un gioco propositivo e contro il Livorno nel secondo tempo ha sfoderato i migliori 45′ della stagione. Comunque nessuna esaltazione, anche perché, come scritto nel pezzo, i bianchi non hanno ancora conquistato i tre punti in trasferta. Già il Piacenza sarà un importante banco di prova. Un saluto e grazie per il commento.

  • Salvatore Loi 26 / 09 / 2016

    Esaltazione allo stato puro ! EQULIBRIO !!!….Le prossime 4 (Piacenza,Giana Ermino,Cremonese,Alessandria), saranno veritiere per la forza dell’ Olbia in questo mediocre girone.

Lascia un commento