Giulini, blinda David Dei!

Protagonista silenzioso ma prezioso, il toscano potrebbe prolungare il suo rapporto con la società rossoblù

David Dei, preparatore dei portieri del Cagliari dal giugno 2015 (foto: Zuddas)

David Dei, preparatore dei portieri del Cagliari dal giugno 2015 (foto: Zuddas)

Scorrevano i titoli di coda sull’era Rastelli a Cagliari, e a David Dei – storicamente, affettivamente e professionalmente legato al tecnico campano da oltre un lustro – la proprietà rossoblù chiedeva di rimanere a disposizione, come da contratto in essere. L’ex portiere toscano accettava, anche se i tormenti per l’addio dei colleghi-amici e la lontananza da casa si facevano sentire. Più di tutto, però, spingeva la voglia di continuare un lavoro stimolante quanto difficile. E così ha continuato, testa bassa e pedalare, anzi studiare: poca vita extra campo, tanti video e idee per allenamenti stimolanti e trovate in grado di dare qualcosa in più ai suoi portieri. Niente di nuovo, per chi legge SardegnaSport.com, da sempre molto attenta al lavoro di quella “squadra nella squadra” alla quale Dei è tanto legato da omaggiarla ad ogni occasione. L’ultima, rumorosissima: la storica parata di Cragno su Perotti, per la prima volta fermato dal dischetto.



Nei mesi scorsi avevamo raccontato della foga con cui Dei viveva il match nella panchina aggiuntiva, un leone in gabbia che guardava non solo al portiere ma anche al resto della partita e della tattica. Ma avevamo dato spazio anche alle sedute di allenamento, fatte di sfide e scommesse, attrezzi particolari e siparietti. Un tutt’uno in grado, dal 2015 ad oggi, di rendere i pali del Cagliari ben protetti, anche di fronte alle difficoltà che di volta in volta si sono susseguite: dal caso Storari agli infortuni recenti. I risultati, poi, sono sotto gli occhi di tutti: i suoi portieri, in due anni e mezzo, hanno visto sbagliare 15 rigori su 31, quasi la metà esatta. Un dato eloquente che lui stesso rivendica sui social network, dove è molto attivo e sempre predisposto al dibattito, anche acceso ma comunque franco.

Un anno fa Rafael diventava protagonista mentre Storari salutava in mezzo alle polemiche, rivelandosi portiere esperto e affidabile anche da titolare, in una stagione non facile da 76 gol subiti in totale alla fine della stagione, chiusa con l’exploit dell’enfant prodige Crosta, a suo tempo scaricato dal Milan e fresco di rinnovo fino al 2020. Una gemma è sicuramente quella costruita con Cragno. Arrivato solo ad Aritzo, dopo gli Europei Under 21 (dove fu ingiustamente “panchinato” per il più mediatico Donnarumma) e un intervento chirurgico, il fiorentino si è buttato nelle mani di Dei, ansioso e curioso di poter lavorare con un talento del calcio italiano. Nuovo metodo, nuova chimica personale e tecnica da trovare, l’inizio non semplice con quell’amichevole di Crotone che sembrava rafforzare lo scetticismo su Cragno, retaggio della stagione 2014/2015. Poi l’esplosione, e se Cragno è stato spesso il migliore in campo di un Cagliari balbettante un motivo ci sarà. David Dei non sarà l’unico, ma averlo nell’organigramma aiuta. Parlano i fatti, il presidente Giulini – che di portieri se ne intende – farà bene a tenerne conto a tempo debito. Ma si sussurra che l’abboccamento da via Mameli per il futuro sia già arrivato…

Fabio Frongia



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