Cagliari, Giulini: “Errori arbitrali sono un danno economico”

A ventiquattr’ore di distanza, il patron del Cagliari Tommaso Giulini analizza a freddo il match contro la Juventus

Tommaso Giulini

Tommaso Giulini

Le sue parole, nell’immediato post-partita di Cagliari-Juventus, hanno fatto discutere. A ventiquattr’ore di distanza, negli studi di Videolina, il patron rossoblù Tommaso Giulini ribadisce il suo pensiero“Ieri notte mi sono addormentato alle cinque. A mente fredda c’è ancora un sentimento di rabbia, frustrazione e ingiustizia. Ieri ho detto tutto e ho cercato di dirlo nelle vesti di dirigente e non di tifoso. Se avessi parlato da tifoso avrei preso due anni di squalifica. La frustrazione deriva dal fatto che arriviamo da una serie di episodi negativi con le grandi squadre: siamo stati penalizzati contro Milan, Lazio, Inter, Roma e infine ieri quando è successo qualcosa di veramente folle”.



“La mia non è una denuncia ma una constatazione – prosegue il patron rossoblù – non credo ci sia malafede, come ha detto il nostro allenatore. Magari è una mancanza di personalità da parte di certi arbitri. Il campionato non è falsato, ma noi vogliamo migliorarci e per noi questi punti sono vitali. Vi faccio un esempio: la scorsa stagione siamo arrivati undicesimi e non decimi perché un gol di Ibarbo contro la Sampdoria è stato annullato per un fuorigioco inesistente. E noi a fine anno siamo arrivati proprio alle spalle dei doriani. Questo sport è passione, tempo e denaro. Avremmo guadagnato cinque milioni in più tra sponsorizzazioni e diritti televisivi. Per noi cinque milioni rappresentano l’acquisto di un altro Ionita o di metà Pavoletti. Quindi un altro giocatore che non possiamo portare a Cagliari perché lo scorso anno siamo arrivati undicesimi e non decimi. Purtroppo così facendo la società non potrà mai crescere, questo è il rammarico”.

Giulini si sofferma anche sul rinnovo di Barella, arrivato nei giorni scorsi:Si fa troppa dietrologia. Il nostro è un rinnovo normalissimo. Il ragazzo ha fatto grandi progressi e merita un contratto migliore. Mi dispiace leggere questi retro pensieri. Nicolò se lo meritava ed era giusto dargli un segnale in tal senso. Noi vorremmo migliorarci ogni anno e pertanto faremo di tutto per trattenerlo anche il prossimo anno. Poi se arrivasse un’offerta da 50 milioni di euro, che ricopre il ragazzo d’oro e se lui volesse andare a giocare in altri palcoscenici, saremo lieti di accontentarlo”.



Inevitabili, specialmente in questo periodo dell’anno, le curiosità di mercato. Si parte da Melchiorri, ormai promesso sposo del Carpi: “Deve riacquisire la condizione e per questo ha bisogno di giocare. Abbiamo trovato una soluzione in cadetteria, probabilmente al Carpi, dove potrà giocare molte partite. E’ un ragazzo a cui tengo molto. Balla ancora il diritto di riscatto, che è alto per uno della sua età, ma penso e spero che torni qui e finisca la carriera a Cagliari, a meno di sorprese clamorose e come ho sempre auspicato. Per quanto riguarda Capuano, invece, ha chiesto di essere ceduto visto che gioca poco e anche lui partirà, ovviamente dovremo sostituirlo”. Un altro nome caldo, tra i possibili partenti, è quello di Diego Farias. In questo caso il patron è netto: “Se non arriva un’offerta importante, vedo difficile una sua partenza, anche perché andrebbe sostituito a dovere e non è semplice. Se partirà faremo qualcosa in avanti, ma diversamente un ingresso come quello di Han non servirebbe. Farias è importantissimo per noi, contro la Juventus ha fatto giocate di alta scuola, ci dà cambio di passo e ritmo. Se dovesse partire Giannetti, magari a giocare con continuità come fece a La Spezia un anno fa, andremmo su una punta con caratteristiche simili a quelle di Pavoletti, che ci serve: abbiamo in mano una rosa di tre nomi, che non posso ovviamente fare (ride, ndr). Non dimentichiamo che in avanti abbiamo, oggi, Farias, Sau, Joao Pedro e Giannetti per una maglia…”.

“In difesa ci serve un marcatore mancino, uscendo Capuano prosegue Giulini – e cercheremo di rinforzarci sulle fasce, probabilmente punteremo su un laterale mancino ma si vedrà. Sarà improbabile invece chiedere indietro Colombatto. Sta facendo un percorso di crescita importante ed è meglio terminarlo. Inoltre Cigarini e Cossu hanno caratteristiche simili alle sue, anche Padoin può giocare davanti alla difesa”. No comment sul possibile divorzio, con rescissione, da van der Wiel.



La stagione in corso ha visto l’avvicendamento in panchina tra Rastelli e Lopez:Abbiamo fatto più di due anni con un buon tecnico. E la sua carriera parla per lui. Ma l’impressione è che nell’ultimo periodo ci siano tante piccole cose nelle quali stiamo poco a poco migliorando. Credo che questa squadra, con Lopez, possa fare un ulteriore salto di qualità. Sono molto contento della scelta fatta. Felice dell’avventura con Rastelli, ma altrettanto felice di questo nuovo percorso”.

Rivivendo la sua avventura alla guida del Cagliari, quali errori non rifarebbe? “Nel primo anno, sicuramente, ci sono state delle decisioni prese per inesperienza. Sia nella gestione della rosa che nella scelta degli allenatori. Purtroppo abbiamo pagato dazio ma quell’anno ci è servito per capire meglio questo mondo e creare maggiore entusiasmo. Vincere un campionato, seppur di B, mi rende orgoglioso. Il Cagliari non lo aveva mai vinto, nonostante nella sua storia vi avesse giocato diversi anni. Cellino al Brescia? Non ci siamo sentiti. Penso voglia tornare in Serie A, quindi mi auguro di trovarlo da avversario in Serie A. Zeman? Fu una scelta di taglio col passato, puntando sullo spettacolo e il bel gioco, non andò bene”.

Sguardo anche a Olbia, dove non sono pochi i giocatori che si stanno mettendo in mostra. “Ragatzu, come Han, lo teniamo d’occhio ed è un profilo che può essere interessante. Ho parlato sabato, con mister Mereu, di Ogunseye, giocatore che sta venendo fuori e che ha potenzialità, anche e soprattutto per meriti del tecnico sardo. Pennington sta facendo ottime cose in questa stagione, mentre Aresti è un portiere di grande carisma ed esperienza, toglierlo all’Olbia a gennaio potrebbe essere rischioso per loro, rappresenta forse il 50% della squadra”.

Chiusura su nuovo stadio e FIGC. Abbiamo ristretto la rosa degli studi di progettazione a tre, contiamo a febbraio di avere qualcosa in mano (anche perché abbiamo pagato, ride ndr) e sottoporre un primo lavoro ad una giuria-comitato di esperti, professionisti e personalità dello sport e della società civile. Il 29 gennaio elezioni presidente FIGC? Il mio nome è ed era Abodi, anche contro Tavecchio, ma purtroppo è stato fatto fuori dal sistema. Credo sarebbe ancora un nome spendibile per un rinnovamento, ma purtroppo non mette d’accordo tutti. Al di là dei nomi, contano i programmi e le idee”.

Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lascia un commento