Una squadra fragilissima

LE PAGELLE | I nostri giudizi sul Cagliari visto in casa del Genoa


Cronaca e tabellino di Genoa-Cagliari

Cragno 6 – Sui gol non può nulla, il resto è ordinaria amministrazione.

Andreolli 5 – La difesa soffre e sbaglia tanto nelle due fasi di gioco, lui non aiuta a ritrovare certezze.

Ceppitelli 5 – Gara in apnea e più impreciso in fase di impostazione. Rischia la frittata completa ma viene giustamente salvato dal VAR (dal 65′ Castan 5 – Nervoso e pasticcione, in calo evidente non da oggi)

Pisacane 5 – Disordinato in fase di costruzione, un po’ arrugginito nei duelli.



Faragò 6 – Si guadagna il generoso rigore ed è suo il cross per Pavoletti che coglie il palo: come sempre tra gli ultimi a mollare e tra le prime opzioni offensive.

Dessena 6 – Una delle migliori recite degli ultimi mesi: combatte con alterne fortune, fisicamente dà buoni segnali e nonostante ciò finisce la partita infortunato.

Barella 7 – L’unico problema è che non possono esserci almeno altri due omologhi di Barellino: uomo ovunque che canta, porta la croce e a fine serata pulirà anche gli spogliatoi. In questo contesto mediocre è davvero fuori luogo, buon per lui.

Ionita 5.5 – Cala alla distanza, nel primo tempo è propositivo poi fa confusione.

Lykogiannis 5 – Deleterio davanti come dietro, non sfrutta la chance di serata. Il piede è discreto, non altrettanto spunto e mobilità.



Sau 5 – Gara avara di spunti, bravo quando stoppa il pallone per lo sciupone Pavoletti, per il resto si conferma inadeguato (dal 61′ Ceter 5.5 – Qualche spizzata, un po’ di sgomitate, ma si conferma ragazzo acerbo che può sparare solo a salve)

Pavoletti 5.5 – Il suo voto-giudizio è media tra l’erroraccio del primo tempo e il quasi-gol del secondo. Combina poco, mal servito da una squadra senza qualità né idee e spartito, la quale non è granché aiutata dal suo centravanti.

Allenatore: Diego Lopez 5 – Il Cagliari dà qualcosa in più sul piano morale ma si conferma squadra fragilissima con pochissime frecce nel suo arco. Gruppo bipolare, che si accende e spegne con disarmante facilità. Occorre stringersi e incrociare le dita, sperando che gli altri continuino a graziare cotanta pochezza.

Fabio Frongia

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