Arzachena, l’ultimo sprint per la salvezza

L’ANALISI | A Pistoia gli smeraldini hanno imposto il loro gioco

Mauro Giorico e Luca La Rosa si abbracciano

Mauro Giorico e Luca La Rosa si abbracciano

Così vicini, così lontani. L’Arzachena chiude il trittico di sfide in trasferta con l’amara sconfitta di Pistoia al termine di una partita che ha visto gli smeraldini imporre il proprio gioco sui padroni di casa, cinici nel capitalizzare al meglio una delle poche occasioni in cui si sono affacciati in attacco. A lasciare l’amaro in bocca, dalle parti di via Digosciu, il contestatissimo episodio del calcio di rigore non assegnato e apparso anche in presa diretta piuttosto netto, al 93’ per fallo di Nossa su Bertoldi. Ma non solo: complici i risultati degli altri campi le distanze dalla zona play-out si sono ridotte e la salvezza è ancora tutta da conquistare.



Astinenza – Il dato più evidente è l’assenza di vittorie dallo scorso 25 febbraio, quando i ragazzi di mister Giorico piegarono per 1 a 0 il Gavorrano mettendo un’ipoteca sulla permanenza nella categoria e dando un’occhiata alle posizioni che potevano valere un giro nei play-off promozione. Da allora, tuttavia, sono arrivati 4 pareggi e 3 sconfitte che hanno rallentato la corsa della squadra, mentre dietro quasi tutte le dirette concorrenti hanno accelerato rimettendo tutto in discussione. Così, quando mancano tre partite alla fine del torneo (Livorno in casa, Pro Piacenza in trasferta e Giana Erminio in casa), gli smeraldini dovranno necessariamente conquistare almeno 4 punti per mettersi al riparo da qualsiasi sorpresa.

Il meccanismo – Ricordiamo, infatti, che il meccanismo dei play-out prevede scontri diretti tra la 16esima e la 19esima e tra la 17esima e la 18esima, solo se il distacco è pari o inferiore agli 8 punti. Tradotto significa che in questo momento i biancoverdi potrebbero salvarsi anche da 16esimi, visto che il Prato è ultimo con 25 punti, ovvero 13 di distanza. Assolutamente da evitare, invece, scivolare ancora, perché in quel caso la bagarre che coinvolge Pro Piacenza, Gavorrano e Cuneo, potrebbe condurre Bonacquisti e compagni a dover giocare due turni di spareggio. Da monitorare anche la situazione legata all’Arezzo e alla sua gestione societaria, con gli aretini che hanno già subito 9 punti di penalizzazione per le inadempienze e potrebbe subirne ancora, modificando ancora la classifica.

Imprecisione – Insomma, il bicchiere è ancora sufficientemente mezzo pieno per l’Arzachena, che tuttavia deve provare a dare la spallata finale alla propria classifica mettendo in cassaforte la permanenza nella categoria. Permanenza che i biancoverdi hanno dimostrato di meritare anche nell’ultima uscita a Pistoia, dove i padroni di casa sono stati bravi e fortunati a capitalizzare al meglio il calcio di rigore concesso nel primo tempo e trasformato da Ferrari. Inutile il tanto possesso palla dei ragazzi di mister Giorico, che hanno avuto le occasioni giuste per pareggiare ma un po’ d’imprecisione e una grande parata del portiere toscano hanno negato il gol. Nel recupero, infine, l’episodio del rigore non concesso tra le tante proteste. Una prestazione confortante, insomma, a cui è mancato l’acuto finale per raddrizzare il risultato e muovere ancora la classifica.

Il mirino ora si sposta sulla prossima sfida: sabato arriva al “Nespoli” di Olbia il Livorno capolista, nella classica partita proibitiva dove tentare il colpaccio senza assolutamente nulla da perdere. Serve l’impresa per chiudere ogni discorso.

Claudio Inconis



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