Colpo grosso dell’Oristano, presa Gueli dalla Juve: “Qui per vincere”

Pamela Gueli, in azione contro il Cuneo

Pamela Gueli, nuovo acquisto dell’Atletico Oristano. Campione d’Europa Under 19 nel 2008, qui in maglia Juventus in azione contro il Cuneo

Al trentesimo anno di reggenza Luciano Flore vede e rilancia. Il suo Atletico Oristano, in Serie B, proprio non ci vuole stare e allora, dopo una stagione di rimpianti e sospiri, qualche ritocco qua e là bisognava pure scolpirlo, per rinfocolare sogni e ambizioni di una piazza che può e deve puntare più in alto. Così, dopo il cambio della guida tecnica, con l’avvicendamento di panchine tra Silvetti e Tesse, il patron annuncia un colpo ad effetto che rinforza notevolmente il reparto avanzato e che farà dimenticare in fretta l’addio di Romina Pinna, tornata con l’ex tecnico alla Torres. “Ho preso Pamela Gueli, la migliore attaccante sulla piazza – ha esordito un entusiasta Flore – e io solo so quanto sia stato complicato“.

I tifosi oristanesi la ricorderanno probabilmente come uno spauracchio visto che lo scorso anno, con la maglia della Juventus, punì regolarmente le azzurre (in gol sia all’andata che al ritorno nella doppia vittoria delle piemontesi), ma d’ora in avanti potranno dormire sonni tranquilli. L’ex attaccante di Torino e Roma tra le altre, ha deciso infatti di ripartire dalla Sardegna mettendosi al servizio di Manuela Tesse e prefissandosi un unico obiettivo: vincere il campionato. “L’Oristano mi inseguiva da tanto tempo con molta

insistenza – ha ammesso l’attaccante torinese – e io avevo tante richieste. Devo riconoscere che non è stato semplice prendere una decisione, ma poi la passione trasmessa dal presidente e la presenza di un’allenatrice del calibro della Tesse mi hanno fatto rompere gli indugi. Mi alletta l’idea di essere allenata da una donna, il cui curriculum da giocatrice e da tecnico dice già tutto“.

Dalla Serie A non mancavano certo le proposte, tanto che ci si stupisce nel vedere una giocatrice che ha vinto da protagonista il Campionato Europeo Under 19 nel 2008 (tre reti in quattro presenze) misurarsi ancora una volta nel secondo campionato nazionale. “So di poter stare in Serie A senza alcun problema, l’ho fatta per tanti anni, ma ho preferito cercare di guadagnarla da protagonista vincendo il campionato. Perché io ho scelto Oristano per questo motivo: vincere il campionato, non ho altro in mente. E poi ammettiamolo: in Serie A, tolte le prime 3-4 squadre, le altre fanno più che altro contorno“.

Sicuramente la Serie B è un campionato molto più combattuto: imprevedibile nei risultati e inaffidabile nei pronostici. Lo scorso anno sia l’Oristano che la Juventus venivano proiettate in vetta per la lotta alla promozione, ma poi sappiamo tutti come sono andate le cose. “Nel calcio femminile sono tante le variabili che bisogna tenere sotto controllo perché una stagione possa andar dritta fino alla fine. Tecnica, tattica e condizione fisica purtroppo non bastano quando si deve far fronte a trasferte organizzate in maniera non troppo dignitosa. Le società fanno quello che possono e a vincere sono quelle meglio organizzate e con il gruppo più coeso“. Alla squadra di

Qui con la maglia della Roma, vestita per due stagioni dal 2009 al 2011 (Photo Bertea)

Qui con la maglia della Roma, vestita per due stagioni dal 2009 al 2011 (Photo Bertea)

Silvetti, dopo un avvio sprint, mancò continuità nel rendimento: “Ricordo un centrocampo e un attacco molto forti, ma soprattutto una squadra che coglieva risultati positivi contro le squadre più competitive, mentre scivolava con le meno attrezzate. Ha fatto un buon campionato, ma altalenante. Non sono riuscita a inquadrarla bene“.

Confermato anche per quest’anno il gruppo storico, con le varie Carai, Lay, Sotgiu, Agus, Razzoli, Mattana, Marcangeli, Deriu e Arzedi già pronte ad accogliere le nuove arrivate (Ilaria Leoni, che difenderà i pali al posto di Alice Pignagnoli e alcune giovani promettenti tra le quali spicca la quindicenne Isabella Carta) il 31 agosto per l’inizio del ritiro, Gueli, che durante l’anno continuerà a vivere a Torino  (“Viaggerò moltissimo – dice -, ma l’importante è fare gol la domenica“), elenca le sue principali caratteristiche e gli auspici per la nuova stagione. “Sono un attaccante che segna molto su palle inattive e che ama mettersi al servizio della prima punta. Non ho particolari preferenze per i moduli di gioco, sono abbastanza polivalente e calcio indifferentemente con entrambi i piedi. Se proprio dovessi scegliere, però, gradirei non giocare spalle alla porta, perché come ogni attaccante anche io vivo per il gol. Darò il massimo e mi aspetto una squadra competitiva che possa centrare il traguardo della vittoria“.

Durante l'esperienza ad "Amici"

Durante l’esperienza ad “Amici”

Tra una interesse per il calcio alimentato dal padre che sognava una campionessa in casa dopo il fallimento con suo fratello (“Non era un fenomeno, quindi in famiglia si puntò su di me“, scherza) e una carriera che dopo la vittoria dell’Europeo annunciava grandi scalate verso l’élite nazionale, ha fatto irruzione la passione per la musica, che nel 2011 ha portato la ventiquattrenne di Vinovo a partecipare all’undicesima edizione del talent show ‘Amici’. L’inizio di una carriera parallela a quella calcistica, che Gueli riesce a gestire senza problemi: “Sono due passioni che si integrano bene, due sogni che non inseguo ma che vivo quotidianamente. Ad ogni occasione scelgo ciò che è prioritario in quel momento, ma svolgo entrambe le professioni sempre al massimo“.

Va da sé che il successo nel calcio non è stato centrale nella sua crescita. Dopo l’Europeo del 2008 erano tante le squadre in fila che bussavano alla sua porta, in Italia e all’estero, ma il percorso intrapreso ha condotto Gueli verso altri obiettivi: “E’ vero, non ho aspirato a fare del calcio un vero lavoro, primariamente perché in Italia non è possibile. Per avere la gratificazione che meriterebbero tutte le atlete che si allenano 4-5 volte alla settimana sarei dovuta andare all’estero, ma a 18 anni non mi sentivo pronta e adesso non ne sento l’esigenza, nonostante anche recentemente mi abbiano contattato da Sidney. In futuro chissà, vedremo. Adesso c’è solo l’Oristano“.

Matteo Sechi

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