Dinamo Sassari, parla Dyson: “Noi al pari di Milano, due coppe a zero… Rimanere? Decide la società”

Jerome Dyson, playmaker della Dinamo Sassari

Jerome Dyson, playmaker della Dinamo Sassari

E’ Jerome Dyson il protagonista di casa Dinamo Sassari nella consueta conferenza stampa del martedì. Settimana corta per il basket italiano, sabato si torna in campo con la sfida a Trento, che all’andata inflisse una pesante lezione ai sardi. La migliore occasione, per il play del Maryland e soci, per cancellare la debacle di Milano. Contro l’EA7, Dyson è stato il migliore dei suoi, ma non è bastato.

L’esordio è proprio su Milano: “E’ stata una partita molto difficile, loro sono arrivati sul campo con molta più energia rispetto a noi e non è stato facile reagire. E’ fondamentale non farci intimorire da questa prestazione e reagire subito dalla prossima partita”. In cosa è superiore Milano rispetto a Sassari? “Non penso sia superiore, noi abbiamo vinto due coppe, loro zero. Quindi credo che abbiamo dimostrato di essere al loro livello”. Sacchetti, domenica sera, ha raccontato che Dyson e Logan non volevano uscire dal campo per provare a ricucire lo strappo. Che sensazioni provava in quei momenti? “Non volevo mollare, volevo continuare a lottare fino all’ultimo. Sapevamo e sappiamo di non essere inferiori a Milano. Per questo non c’era in noi l’intenzione di lasciare la contesa fino all’ultimo”. C’è stata un’accoglienza molto particolare: Milano teme la Dinamo? “Loro avevano paura di noi, senza dubbio. L’accoglienza per Logan ha testimoniato ciò. Volevano vincere questa partita a tutti i costi, hanno dato il 110% e per questo hanno vinto la battaglia”.

Sabato arriva al Pala Serradimigni l’Aquila Trento, che all’andata travolse la Dinamo nel suo momento peggiore. “Quella sera non eravamo abbastanza focalizzati sulla partita. Penso che ora sia tutto diverso, questa settimana bisogna lavorare duro per arrivare pronti al match pre-pasquale e riscattare la brutta prova dell’andata”. Cosa è cambiato rispetto alla gara di Trento, dove si vide la peggior Dinamo? “Penso che da lì in poi abbiamo iniziato a stare sempre meglio fisicamente. Giocavamo sempre due volte alla settimana, c’erano tanti infortuni, la squadra è cambiata, con Kadji al posto di Todic, il ritorno di Rakim e Jeff, e la crescita della confidenza reciproca”. Se potesse rigiocare la gara di Milano, cosa cambierebbe? “Abbiamo lasciato loro un sacco di canestri semplici, l’atteggiamento e la reazione non sono stati quelli giusti”.

E’ un Dyson che migliora come playmaker, quanto l’ha aiutato il fatto di potersi allenare di più col gruppo? “Prima della partita non pensi a cosa devi fare, se tirare o passare di più, ciò che importa è vincere la partita, fare ciò che serve per ottenere il risultato. Meo mi lascia tanta libertà, e questo è importante: posso parlare coi compagni, l’intesa migliora e giorno dopo giorno ci troviamo sempre meglio”. Quanto è difficile per un americano calarsi a pieno nella realtà Dinamo, fatta non solo di partite ufficiali ma eventi collaterali? “Non siamo abituati, non è nella nostra cultura, e non è facile perché si parla italiano e non capiamo bene quello che sta accadendo. Credo sia però una importante vetrina per la squadra e soprattutto per la società, quindi giustissimo partecipare a tanti eventi come facciamo durante la stagione”. Dyson appare più a suo agio a Sassari, dopo i primi mesi difficili: “E’ vero, mi sento sempre meglio in questa realtà. Non è facile avere la famiglia lontano, ma i compagni al mio fianco mi fanno sentire un pochino più vicino a casa. Vincere molte partite ci fa sentire meglio, il pubblico è più felice e ci sta più vicino”. Due settimane fa Logan aveva risposto in maniera interlocutoria sul futuro, Dyson è pronto a rimanere? “Non c’è molto da dire, dipenderà dalle decisioni dalla società, dal presidente e dal nostro general manager. Ora rimaniamo concentrati sul presente”. Su Metta World Peace e la possibilità di incontrarlo nei playoff: “Credo che ieri abbia esordito molto bene, è sempre eccitante incontrare un giocatore e un personaggio di quel tipo”.

dall’inviato Eleonora Secchi

Ti potrebbero interessare anche...

Commenti