Dinamo Sassari-Bamberg – Brian Sacchetti: “Risolleviamoci insieme”. Melli: “Ringrazio il pubblico”

Brian Sacchetti, bandiera della Dinamo Sassari

Brian Sacchetti, bandiera della Dinamo Sassari

Tra i giocatori della Dinamo Sassari, a parlare è Brian Sacchetti. “Indubbiamente abbiamo fatto una partita abbastanza solida per larghi tratti, difendendo bene e correndo in contropiede, tenendo i duelli e andando anche sul +7. Poi ci siamo sciolti, e in Eurolega non te lo puoi permettere. In questa competizione non si può giocare a sprazzi, oggi è stata l’ennesima recita di questo tipo”. Su Niccolò Melli: “Bravo, perché ha fatto una partita solida, davanti e dietro. Voleva dimostrare tanto e ci è riuscito, ha segnato canestri anche dopo difese ottime, complimenti”. Cosa non funziona? “Siamo giocatori con esperienza, sappiamo come si gioca e cosa bisogna fare, ma ci vuole grande applicazione. Il problema degli schemi non sussiste”. Queste batoste rischiano di ridimensionare la squadra anche in Italia? “L’Eurolega è un’altra competizione, perdere fa sempre male, quest’anno giochiamo a sprazzi, l’anno scorso alcune partite nemmeno le giocavamo. Se tutti siamo uniti si esce dalla difficoltà. In Eurolega ci siamo fatti sfuggire la prima partita, come l’anno scorso a Novgorod. Non è il caso di recriminare, è ovvio che ogni anno si parte dal presupposto di fare meglio dell’anno precedente, siamo a metà percorso e ci proveremo fino alla fine ad onorare l’impegno”.

Il reggiano Niccolò Melli ha giocato una grande partita, dominando la scena. ”Abbiamo giocato una grande partita, Sassari è una squadra di altissimo livello, molto atletica e talentuosa. Abbiamo faticato soprattutto nel terzo periodo, quando siamo stati  bravi a soffrire e rientrare, per poi prendere in mano la partita”. Dopo la grande prestazione (26 punti) sono arrivati anche gli applausi del Pala Serradimigni: “Il pubblico di Sassari per me è stato sempre gentile e generoso, ci gioco da avversario ormai da 8 anni e mi sono sempre trovato bene. E’ chiaro che quando contro l’EA7 Milano abbiamo dato vita a partite molto calde gli insulti li ho presi anche io”. Come si guarda il basket italiano dalla Germania? “Momento difficile, credo sia un problema di crisi d’identità, non è facile quando le squadre cambiano il 90% dei giocatori ogni 12 mesi. Quando salgo sul pullman la lingua più parlata è il tedesco, in Italia non era così”.

dall’inviato Eleonora Secchi

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