Serie D – Olbia, cambio della guardia: “La Lega Pro è il minimo”

Scanu e Marino durante la conferenza odierna

Scanu e Marino durante la conferenza odierna

All’aviazione generale dell’Aeroporto di Olbia si respirava aria di novità già dal primo pomeriggio, quando era attesa la presentazione della nuova proprietà che oggi prende uffiicalmente le redini dell’U.S. Olbia 1905. Sono arrivati prima i giocatori, poi l’allenatore Oberdan Biagioni ed infine Alessandro Marino, vicepresidente Fluorsid (la società del presidente del Cagliari, Tommaso Giulini) e da oggi nuovo proprietario dei bianchi galluresi. In mezzo a una folla di giornalisti il primo a parlare è stato Pino Scanu, presidente uscente, che non ha nascosto l’emozione: “Non è facile per me parlare, sono un po’ emozionato, è un momento particolare, ma sono allo stesso tempo felice.

Rotto il ghiaccio, Scanu ha continuato così: “Se n’è già parlato in questi giorni, e voglio dire che non ci poteva essere epilogo migliore della nostra esperienza quinquennale che questo, per le sorti dell’Olbia e per chi tiene all’Olbia sportiva e non. Oggi annunciamo che una quindicina di scemi, i quali cinque anni fa avevano voluto appoggiare questa causa e percorrere questa avventura, passano il testimone a persone serie e capaci, che sanno di calcio. E a differenza nostra, che comunque siamo sempre stati dentro un campo sportivo, sanno che per fare calcio a volte bisogna prendere decisioni senza farsi prendere dai sentimenti, come successo spesso a noi.

Finita la presentazione del presidente uscente, arriva il turno di quello entrante, Alessandro Marino: “Nessuno è stato scemo, ed io non sono il salvatore. Ci metteremo semplicemente impegno, perché sono onorato di questa squadra ricca di storia, 1905 è un numero che non si vede spesso. Spero di ereditare la vostra passione e cercherò di aggiungerci del mio. Vengo con i miei valori, che sono quelli della gestione e della progettualità. A questa città la Serie D sta stretta, perché questa piazza merita la Lega Pro come minimo. Tutti dobbiamo essere sullo stesso piano per arrivarci e mi aspetto che la città mi aiuti, se tiriamo tutti dalla stessa parte ci riusciremo, il mio obbiettivo è chiaro. Le basi ci sono tutte, la squadra ha fatto vedere di avere potenzialità e le infrastrutture cittadine possono crescere. Il circuito commerciale è importante, e io porto quello che ho imparato alla Fluorsid e al Cagliari Calcio, dove ad esempio mi sono occupato direttamente del settore giovanile, in cui abbiamo deciso di credere. L’Olbia può dare tanto anche dal punto di vista del calcio giovanile, aggregando tutto ciò che è presente nel nord Sardegna, che ora non trova un interlocutore importante. Oltre l’obbiettivo della Lega Pro, farò sì che il settore giovanile abbia tutto ciò che a Cagliari ho imparato: queste sono le mie due priorità. Al mio fianco ci sarà Alessandro Tartara.

E’ arrivato il turno delle domande dei giornalisti per Marino, e la prima riguarda l’indiscrezione di giornata, quella dell’approdo di Andrea Cossu in Gallura: “Io non credo che siano i nomi importanti a portare la squadra in Lega Pro, e se anche dovesse arrivare non basterà Cossu per la promozione. Per salire di categoria servirà unità d’intenti, l’importante è crederci”.

Le infrastrutture sono un obbiettivo primario? Le infrastrutture sono importanti per chiunque voglia fare calcio, e al momento la situazione non è adeguata alla Lega Pro, dobbiamo migliorarla. Che sia lo stadio nuovo o la ristrutturazione di quello esistente con un impianto a supporto, lo spazio qua non manca. Tutto sta nel cercare che non ci siano problemi per giocare in un impianto all’altezza, per me fa parte delle prime cinque cose da fare.

I legami con il Cagliari Calcio quali saranno? “I legami sono di profonda amicizia, ho lavorato con Giulini, ma è vero che siamo amici da sempre. Se io faccio questo progetto è perché ho alle spalle questo anno e mezzo con Tommaso, così come l’idea di poter collaborare con lui. Per collaborare però dobbiamo fare il salto di categoria.

Il Cagliari giocherà ad Olbia?Lo stadio dipende da noi, se mettiamo insieme una società ambiziosa e una squadra vincente allora saremo i primi a volerlo, poi se verrà il Cagliari tanto meglio. E’ una buona possibilità, ma lo stadio lo possiamo e dobbiamo fare anche se non vengono i rossoblù a giocarci.


Il neo patron dei bianchi si concede un minuto anche per salutare Daniele Dessena, vittima di un grave infortunio sabato in quel di Brescia, e raccoglie l’applauso dei presenti. Si continua dunque con le domande: l’auspicio è raccogliere anche diversi sponsor? Sicuramente è un aspetto sul quale insisterò, d’altronde è tutto collegato. Questa squadra può fare gola a molti, ma gli sponsor non si devono pregare, devono essere una conseguenza. Dobbiamo prima creare una società forte, poi ci cercheranno loro.” 

A breve ci sarà il mercato, nomi? “Non voglio fare nomi, io credo nella squadra. Qualche trasferimento ci sarà, ma questa squadra è da valorizzare non da rifondare. Dall’esperienza con il Cagliari voglio portare l’unità di intenti, di progetto e di lavoro con la prima squadra. Abbiamo creato l’academy e tutte le società hanno collaborato, così potrà fare l’Olbia che agisce in una parte di territorio sulla quale il Cagliari fa fatica ad operare.

Porterà qualche aiutante da Cagliari?Non aiutanti fissi, io voglio creare sinergie e collaborazioni. Questo è nella naturale evoluzione del progetto, ma io sono venuto da solo. Poi mi farà piacere vedere se qualche ragazzo vorrà lavorare nell’Olbia nell’ambito del marketing.

Cambierà il logo?Ci stiamo lavorando.”

Quando si parla del logo interviene ancora Pino Scanu: “Nel nostro logo abbiamo omaggiato un signore che ci ha aiutato dando nel 2013 cento mila euro alla Lega per ripartire dall’Eccellenza, e non dalla Terza Categoria. Uno può non condividere la nostra scelta, ma era un modo di avere riconoscenza.

Di nuovo Marino: “A me interessa solo l’Olbia. Il campionato è ancora aperto, ci sono quattro-cinque squadre che possono vincere. Questo campionato si chiuderà ad Aprile.”

Che ne sarà del “Bruno Nespoli”?Il mio sogno è un campo alla Basa e il Nespoli da utilizzare per il settore giovanile. Comunque ci tengo a ribadire che anche domenica ci saranno i biglietti ad un euro. La gente viene allo stadio se si entusiasma, spetterà a noi farlo, ma io sono convinto che ci seguiranno.

Cosa dice sulla rivalità con la Torres?Ho già capito come funziona, ne sono consapevole. Vorrà dire che il 6 gennaio contro la Torres sarà un derby importante anche per me.”

Perché l’Olbia?Perché mi sono reso conto che il calcio in Sardegna ha terreno fertile, in altri posti questo non accade.

La parte finale è tutta per Pino Scanu, che saluta così i suoi ex tifosi: “Alessandro Marino diventerà subito il beniamino della città. Raggiungerà gli obbiettivi che con pazzia ci eravamo prefissati noi, nella nostra incoscienza. Verrà ricordato come un grande presidente. Io voglio salutare i nostri tifosi, che sono presenti anche oggi. Voglio fare qualche ringraziamento: saluto il sindaco e l’assessore che non sono presenti. Loro in questi cinque anni quello che potevano fare l’hanno sempre fatto, poi ringrazio chi in questi anni ci è stato sempre vicino. Ringrazio tutti gli amici, e li vorrei ricordare ad uno ad uno.”

Dopo una lunga lista di nomi Scanu si interrompe per la voce rotta dall’emozione e si alza un applauso dal pubblico, prima di riprendere: “Sono stati cinque anni intensi, molto forti, e ci vuole tanta pazienza. Spesso era forte il malumore e tornavo a casa arrabbiato, quindi ringrazio la mia famiglia. Non ho sassolini da togliermi, abbiamo fatto errori, ma li abbiamo fatti con il cuore, quello di veri olbiesi. Mio fratello mi ha aiutato dalla mattina alla sera, e la politica non c’entra nulla, noi lavoravamo solo per questa maglia. Forse qualcuno se ne dimentica, ma abbiamo ottenuto dei bei successi. Adesso sono sicuro che questo signore (Marino ndr) insieme ai tifosi potrà togliersi grosse soddisfazioni. Chiedo scusa ai giornalisti se a volte sono stato scorbutico, ma ho passato tanti momenti duri. Si sono proposte molte persone, ma nessuna con la serenità che ha avuto Alessandro. Abbiamo fatto in modo che l’Olbia possa essere guidata da chi può portare questa squadra a raggiungere i risultati che i tifosi si aspettano e sognano.

dall’inviato Giampaolo Gaias

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