Cagliari, Colombo: “Un onore aver indossato questa maglia”

La gioia di Colombo, alla sua ultima partita da professionista, e quella di Salamon, nuovamente in campo, al termine di Cagliari-Chievo

colombo

Roberto Colombo ha chiuso la sua carriera difendendo la porta rossoblù nel finale di gara contro il Chievo (foto: Zuddas)

Nel postgara di Cagliari-Chievo, nella mix zone delle interviste si presenta Colombo, che ha rilevato Rafael nel finale di gara per chiudere la sua carriera da professionista e godersi il calore del pubblico del Sant’Elia: «Sono stati pochi attimi che riassumono un percorso nato a Cagliari due anni fa. Mi ero ripromesso di aiutare la squadra a risalire subito e salvarsi. Vestire anche pochi minuti la maglia è stato un onore. Ringrazio tutti da compagni a tifosi. 25 anni di professionismo, sono tanti ma è un onore aver indossato questa maglia anche se per poco. In cosa ho aiutato? L’esperienza mi ha insegnato che nel calcio non ci son percorsi netti. Importante è trasmettete la consapevolezza che il lavoro quotidiano è la base per il risultato. La salvezza ottenuta con così grande anticipo è dovuta a ciò. Oggi la partita è stata bella per il risultato raggiunto anche con largo anticipo che ci ha permesso di dimostrare le nostre qualità. Futuro? Per ora mi godo questa gioia e ripenso a questi 25 anni, poi affronterò un piccolo intervento alla spalla.

Il presidente Giulini ha scritto un Tweet “Colombo meglio di Zoff”. «Non esageriamo, ho visto che nella classifica dei giocatori più anziani potevo superare il mitico Zoff, lungi da me però comparare carriere. Seguire la squadra dalla panchina? L’intervento comporterà indossare un tutore, dovrò urlare un po’ di più ma cercherò di stare vicino ai ragazzi. Un’immagine che conserverò? Gli applausi all’ingresso in campo, non me l’aspettavo che un giocatore marginale come me potesse ottenerlo. Questo ripaga tutto il lavoro. Poi avevo in tribuna le bambine che hanno visto il papà in campo (ride, ndr)».




Arrivano anche le parole di Bartosz Salamon, felicissimo di essere tornato in campo: «Erano 4 mesi che non giocavo. Speravo di avere una chance prima o poi, felice di averla sfruttata e aver vinto, così è il massimo. Penso di aver avuto da sempre serietà, voglio impormi in A e col lavoro credo di poterlo fare. Titolare lo stesso giorno di Deiola? Causalità, siamo bravi anche in campo, non solo simpatici. Il fraseggio di oggi? Sapevamo di poterli mettere in difficoltà giocando così, è stato normale e ha funzionato. Pressione nel sostituire Pisacane? Ho sentito tensione solo in settimana, ma in campo mi sono goduto il momento ed ero tranquillo e sicuro di me. Come ritagliarmi altro spazio? Ho dato la risposta oggi, poi il mister farà le sue scelte. Lavorerò come ho sempre fatto. Futuro? Andrò a festeggiare la Pasqua! (ride, ndr)».




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Dagli inviati Mattia Marzeddu e Francesco Aresu




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