Dinamo, Pasquini: “Non siamo bambini, non dobbiamo consolarci”

“Guardiamo alle cose positive e ritroviamo i nostri pregi”, il commento del coach e general manager

Federico Pasquini

Federico Pasquini

E’ un Federico Pasquini che ostenta serenità e razionalità quello che parla dopo la sfida persa malamente contro Trento, nella gara-1 dei quarti di finale dei playoff Scudetto. La sua Dinamo Sassari si è sciolta dopo un primo tempo equilibrato, pur corredato da molti errori e pochissimi canestri.




Riunione nella mattinata di sabato, allenamento nel tardo pomeriggio, poi domenica la rivincita, da portare a casa per tornare in Sardegna con la parità e la possibilità di prendersi la semifinale. “Io non penso che ci sia molto da inventare – dice in sala stampa il coach ferrarese -. Credo che Trento abbia delle caratteristiche e Sassari ne abbia altre. Dobbiamo punire i loro cambi difensivi andando maggiormente dentro l’area, bisogna avere più fiducia nelle situazioni di penetra e scarica. Quando abbiamo corso in contropiede non siamo stati decisi e lineari, e questo lo paghi contro una squadra molto fisica e atletica. Dobbiamo solo togliere quei 5 minuti di break negativo che abbiamo avuto nel terzo quarto, ragionando in modo ottimistico sul fatto che per un tempo pur senza fare canestro siamo rimasti in parità”.

Trento a tratti è parsa ingiocabile in entrambe le metà campo. “Bisogna capire che si gioca contro la miglior difesa del campionato – spiega Pasquini -, non solo dal punto di vista dei numeri ma anche della capacità di cambiare sui blocchi e dell’energia fisica. Per questo arrivi a tirare anche in modo costruito ma con stanchezza”.

Guai però a parlare di depressione per la pesante sconfitta. “Non dobbiamo consolarci, non siamo una squadra di bambini e bisogna guardare avanti, resettando e pensando alle nostre qualità, a cosa non ha funzionato oggi. I playoff non ti danno tempo di guardare alle spalle, se ragioniamo su gara-1 credo che il problema sia nel bilanciamento. Penso che un dato positivo che ci debba infondere ottimismo sia che in una gara a punteggio basso loro hanno segnato 16 punti negli ultimi 5 minuti del terzo quarto, quindi nel resto del match abbiamo fatto bene a livello difensivo”.




A preoccupare è il fatto che per la prima volta la Dinamo non ha reagito alle sberle del momento più critico. “Nei playoff c’è una componente emotiva particolare – analizza Pasquini – e allora nel momento in cui non riesci a fare qualcosa che normalmente sei capace di realizzare tendi a pagare dazio in maniera più acuta. Ci sta un po’ di scoramento quando le cose non vanno bene, ma ora pensiamo a gara-2”.

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