La Sidigas Avellino cerca riscatto contro la Dinamo Sassari e chiede l’aiuto di un vecchio amico

Anosike

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Dopo le sconfitte alle prime 2 giornate rispettivamente contro Venezia e Cantù, i biancoverdi trovano la prima vittoria stagionale contro la Consultinvest Pesaro grazie a un ottimo gioco corale e a ben 4 giocatori in doppia cifra. Il bis arriva la giornata successiva, con il successo a sorpresa contro i Campioni d’Italia dell’Olimpia Milano. Nel corso di quella partita, dominata dal primo all’ultimo minuto, i campani hanno costretto i meneghini a ben 23 palle perse e a soli 26 punti segnati nei primi 20’.
Nelle restanti partite del girone d’andata Avellino continua a giocare con un ritmo altalenante, fatto di vittorie importanti (Roma, Trento, Caserta) e di sconfitte arrivate abbastanza a sorpresa come contro Varese e Bologna.  Nonostante qualche sconfitta di troppo però, grazie alla sconfitta  di Cantù all’ultima giornata del girone d’andata contro Roma, Avellino centra la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, in quello che era il primo, grande obiettivo della stagione.

Passiamo però all’analisi del momento negativo.

Nelle ultime 9 giornate, Avellino, rispetto alle prime 12 partite subisce 5 punti in più di media (77 contro 82), ma la differenza principale è in fase offensiva. I campani, infatti, se nella prima metà di stagione segnavano 77.4 punti, mentre ora solo 73.7. Dati alla mano nelle ultime 9 partite, Avellino perde con una media di 9 punti di scarto!

Il problema principale di Avellino arriva dalla panchina, che presenta nomi non di altissimo livello su cui spicca solo capitan Cavaliero. Luca Lechtaler, Junior Cadougan, Riccardo Cortese, Marc Trasolini, portano alla causa solo 7.9 punti di media, troppo pochi per una squadra che vuole ambire a qualcosa di grande. Ad eccezioni di Marc Trasolini, infatti, gli altri giocatori rimangono sul parquet per meno di 10’ a partita e questo non fa che concentrare tutte le attenzioni sui titolari, che spesso e volentieri non riescono a dare sempre il 100%.

Marques Green, qua con la maglia della Dinamo

Marques Green, qua con la maglia della Dinamo

Proprio nella giornata di ieri è arrivato alla corte di coach Vitucci (sempre confermato dalla società nonostante questo momento di crisi), è tornato ad Avellino, per la terza volta, l’ex Sassari Marques Green (Markes Grin all’anagrafe macedone). Il folletto di Norristown, però a causa di problemi burocratici con la sua ex squadra (il TED Ankara Kolejililer di Vanja Plisnic), farà il suo esordio in campionato solo contro Trento e domani potrà seguire i suoi compagni solo dalla tribuna. Green torna così in una piazza che conosce alla perfezione, e porta alla causa quei punti e quegli assist (detiene il record di assist in una partita, 20) che Junior Cadougan, non è riuscito a garantire nelle 18 partite giocate con la maglia biancoverde. Il problema principale per coach Vitucci, sarà quello di riuscire a mantenere il feeling tra Gaines e Marques Green, cosa che si prospetta non facile visto il carattere abbastanza “forte” dell’ex Sassari.

Se Avellino vuole compiere quello che a oggi sarebbe un vero e proprio miracolo e qualificarsi ai playoff, deve cominciare a ripartire grazie al sostegno del suo pubblico (che nelle ultime uscite ha però criticato e fischiato i propri giocatori) provando a perfezionare il tiro da 3 (30.7%) e provando a vincere qualche gara in più proprio al PalaDelMauro (momentaneamente il record è di 4 vinte e 6 perse).

Fabrizio Pinna

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